E’arrivata a Vibo Valentia la prima battuta d’arresto per l’Agnelli Tipiesse di Daniele Morato. Dopo le affermazioni su Santa Croce, Lagonegro, Brescia e Cuneo lo 0-3 in terra calabrese ha portato Bergamo al sesto posto finale in regular season. L’avversario dei quarti perciò sarà Porto Viro con il suo “carico” di ex: Erati, Garnica, Pierotti e Sette con gara 1 in Veneto domenica 16 alle 18. Queste le parole del coach tra recente passato e postseason.
QUEL PRIMO SET… – “Ieri è emerso tutto il valore di Vibo. Peccato perché nel primo set abbiamo gestito male qualche situazione di contrattacco sebbene fossimo riusciti a rientrare anche 18-17. Contro un avversario cosi solido si deve essere quasi sempre al limite, ma anche mettere sul taraflex il cinismo che purtroppo ci ha fatto difetto. Troppi i nove errori, ma è pur vero che se loro giocano set commettendone solo due si può solamente fare i complimenti. Anche perché hanno saputo trasformare in attacchi vincenti anche le palle più staccate da rete. Non ci sono particolari rimpianti, se non per quella serie di situazioni che non siamo riusciti a concretizzare in partenza”.
BILANCIO OK – “Su 15 punti disponibili ne abbiamo conquistati 11. Abbiamo recuperato terreno riportandoci in linea di galleggiamento. La squadra sta fornendo segnali complessivamente molto incoraggianti, c’è maggiore serenità e consapevolezza dei propri mezzi. Nel post season non avremo nulla da perdere, servirà approcciare con la stessa convinzione apprezzata nelle vittorie da tre punti, ma anche nel raddrizzare il derby con Brescia spuntandola al quinto set”.
EQUILIBRIO CON PORTO VIRO – “Lo sviluppo del match con la Tonno Callipo deve farci riflettere in vista dei play-off in cui la differenza può farla un solo pallone. Le chance vanno sfruttate a dovere, a maggior ragione in un confronto nel quale non c’è una vera favorita. In un torneo del genere vince chi gioca meglio dunque dovremo essere bravi a tirar fuori tutta la nostra qualità arrivando all’appuntamento tonici e nelle migliori condizioni fisiche e mentali. Determinante far confluire nel binario giusto la rabbia agonistica maturata in una regular season fatta di oscillazioni”.
FATTORE GARNICA – “Fefè è un fattore, lo dice la storia: equilibrio, tecnica, imprevedibilità e concretezza. E’un vincente inserito in una squadra molto competitiva che sul suo campo, fino ad oggi, ha perso in una sola circostanza. Noi però abbiamo i mezzi per eliminarli e lavoreremo in questi quindici giorni per rafforzare le sicurezze e per mascherare i limiti cercando la massima resa tra mente e braccio”.
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