Di Roberto Zucca
Avete presente quelle interviste nelle quali le scalette vengono stravolte dalla narrazione, e l’atmosfera si fa più intima domanda dopo domanda? Antonino Suraci ha preso il registratore e la conversazione tra le mani e mi ha condotto in un mondo bellissimo, fatto di famiglia, di sogni e di un linguaggio della pallavolo e della vita emotivamente coinvolgente. Che alla Conad Reggio Emilia ha trovato la sua consacrazione:
““.
Perché si sceglie di restare?
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È difficile vivere col fantasma del natale precedente, per usare un’espressione del periodo?
““.
Mi spieghi meglio.
““.
L’andata è stata strana. Basta vedere la classifica.
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A che punto del percorso di carriera è arrivato Antonino Suraci?
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Il sogno?
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Cosa si porta dietro di quel ragazzino?
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Quando in particolare?
““.
Quale?
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Suraci è pallavolo, metodo, studio. Poi?
““.
Un sognatore?
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È consapevole di essere un personaggio fuori dall’ordinario?
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Chi sono i suoi amici nel mondo della pallavolo?
““.
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