Rinfrancato dalla buona prestazione al Masters 1000 di Bercy, Stefanos Tsitsipas è sbarcato a Torino per le ATP Finals con rinnovate ambizioni e soprattutto una maggior fiducia. Il greco si è qualificato per il “masters” come sesto nella Race, al termine di una stagione agrodolce. Aveva iniziato col “botto”, la finale a Melbourne, battuto solo da un Djokovic straripante; quindi ha vissuto alti e bassi fino all’inizio dell’estate, dove le sue azioni sono crollate dopo aver vinto l’unico torneo in stagione, il 250 di Los Cabos. Incertezze tattiche, poca intensità in campo, un po’ di caos nel suo team con l’addio, ritorno e di nuovo addio con Mark Philippoussis. Non un’annata indimenticabile per Stefanos, che torna alle Finals sognando di ripetere il successo del 2019, quando da esordiente nella kermesse di fine anno alzò la coppa del vincitore. Parlando con i colleghi del sito ufficiale delle Nitto ATP Finals, Tsitsipas ha parlato dell’importanza dell’evento, che vista la presenza dei soli migliori al mondo considera pari, o superiore, a uno Slam.
“È una celebrazione continua. Le ATP Finals sono una commemorazione e una celebrazione del meglio del meglio del nostro sport”, ha detto Tsitsipas. “Ci riuniamo tutti insieme e giochiamo gli uni contro gli altri concentrandoci sul fatto che siamo i migliori al mondo e cerchiamo di lottare per questo mega trofeo, che è un grande premio nel nostro sport. Significa molto. Lo considero probabilmente qualcosa di ancor più grande di uno Slam. Ha un grande prestigio ed è un titolo molto prezioso se riesci a vincerlo. Per farlo devi battere tutti i migliori. Qua ci sono solo i migliori”.
Grazie alle tre semifinali consecutive (Anversa, Vienna e Parigi-Bercy), Stefanos ha ritrovato buone sensazioni dopo mesi difficili. Crede che vincere partite consecutivamente sia l’unica medicina per ritrovare la miglior versione di se stesso: “Vittorie come queste ti danno così tanta sicurezza, così tanta fiducia in quanto bene puoi giocare e quanto bene puoi sentirti in campo quando giochi bene. Sono queste esperienze decisive e questo tipo di vittorie sono gli ingredienti che ti elevano e ti portano davvero al punto più alto della sua performance. È importante che io riesca a stabilizzarmi ed essere in grado di tenere questo livello, di andare avanti nei tornei. Potrei non vincerle tutte, ma per me è importante riuscire a raggiungere ripetutamente semifinali, finali o addirittura vincere. La continuità nel nostro sport è fondamentale. Spero di continuare queste strisce vincenti” conclude il greco.
Stefanos non sarà tra i favoriti a Torino, ma una ritrovata fiducia e una buona condizione fisica potrebbe consentirgli di essere un outsider di lusso. Aspettiamo il sorteggio per vedere chi troverà nel suo girone, anche questo è un fattore di non poco conto.
Marco Mazzoni
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