Flavia Pennetta è a Parigi per il torneo delle Leggende, insieme ad altre campionesse come Francesca Schiavone, Gabriela Sabatini e Caroline Woznacki. Sui social la brindisina ha condiviso belle foto insieme al marito Fabio Fognini, in particolare una scattata all’iconica Torre Eiffel, simbolo della città. La campionessa a US Open 2015 ha concesso un’intervista al media serbo Sportklub, nella quale parla del suo rapporto con il tennis e sulle giocatrici attuali. Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.
“Un consiglio per giocatori che si sono appena ritirati? Non è facile, ma penso che sia un po’ più facile per le donne. Possiamo sempre passare del tempo a casa e riordinare qualcosa. Possiamo trovare più facilmente qualcosa per riempire il nostro tempo – cucinare, qualcos’altro che ci riempie la giornata… Per gli uomini talvolta è meno semplice, spesso hanno un hobby, non è facile trovare un equilibrio e rispondere alla domanda cosa devo fare adesso? Il mio consiglio è di non affrettarsi, ma di prendersi un po’ di tempo per stabilire cosa vogliono fare, cosa piace e cosa non piace. Non abbiamo risposte immediate a queste domande, perché per tutta la nostra vita precedente abbiamo fatto solo una cosa, giocare a tennis. Ogni giorno dopo la fine della carriera scopriamo qualcosa di nuovo, è impossibile avere un piano per i prossimi vent’anni nel momento in cui finisci di giocare. È stato così per me, ho provato cose diverse: mostre, lavori in posti diversi, e poi ho capito che sono abbastanza brava in TV se parlo di tennis. Il mio obiettivo era anche quello di diventare mamma, sono soddisfatta da quel punto di vista”.
“Chi cucina meglio a casa? Io, naturalmente! Anche se anche Fabio non è male, è uno specialista del pesce, lo sa preparare molto bene”.
“Se mi manca il tennis? Mi manca quel momento per me stessa. Del tennis mi mancano gli allenamenti e l’atmosfera della mia squadra, ma la competizione in sé non tanto, devo ammetterlo”.
“Il tennis femminile di oggi? La prima cosa che salta all’occhio è quanto siano fisicamente in forma adesso le tenniste, delle vere atlete. Mi sembra però che non ci sia molta varietà, molte tenniste giocano in modo identico. Non sono molte quelle come Radwanska e Roberta Vinci, ad esempio, che hanno giocato con tanta tecnica. Ora tutto è più potente”.
“Com’era l’atmosfera nello spogliatoio durante il mio periodo di attività? Ricordo che c’era una bella atmosfera, sinceramente non ho brutti ricordi. Sì, c’erano alcune giocatrici che andavano in giro con la testa tra le nuvole e facevano i fatti loro, ma quando ti avvicinavi e chiedevi ‘Ciao, come stai?’, rispondevano cordialmente”.
“La guerra in Ucraina? Penso che lo sport debba riflettere l’unità, non far parte della politica. Penso che anche una stretta di mano potrebbe aiutare e manderebbe un buon messaggio a tutti. Tuttavia, non possiamo sapere cosa provano le persone, come stanno le loro famiglie, se va tutto bene, è una situazione difficile…”
“Cosa cambierei del tennis? Non molto, niente di pazzesco, ad esempio non mi piacerebbe vedere le donne giocare al meglio dei cinque set. L’unica cosa che vorrei è che ai giocatori e giocatrici fosse concessa una pausa più lunga tra una stagione e l’altra, perché ora non c’è abbastanza tempo per recuperare, il corpo non può sopportare così tanto sforzo”.
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