Hanno fatto parlare di loro da subito, cucendosi addosso quell’aggettivo, “predestinati”, che spesso pesa troppo sulle spalle dei ragazzi. Non su quelle di Franco Stupaczuk e Martin Di Nenno evidentemente che, dopo una separazione dovuta ad un tragico incidente automobilistico occorso a Martin che lo ha costretto ad una lunga assenza dalle piste da padel, sono tornati a giocare insieme nel pieno della maturità sportiva. Da ieri, con la vittoria nel primo Major della stagione di Premier Padel, sono ufficialmente diventati grandi e puntano di diritto al trono di Ale Galàn e Juan Lebron. La strada è ancora lunga, per carità, ma la partenza è quanto mai promettente: due tornei, una semifinale (persa al terzo set proprio contro la coppia n.1) e una vittoria decisamente convincente contro due leggende come Fernando Belasteguin e Sanyo Gutierrez. Da non sottovalutare poi il fatto che anche la settimana precedente, ad Abu Dhabi, Stupa e Di Nenno avevano regolato nettamente Bella e Sanyo con un doppio 6/3. La finale di Doha è stata simile, solo più combattuta nel secondo set, ma la superiorità nel ritmo e nel controllo di gioco dei vincitori è apparsa evidente. Se proprio dobbiamo andare a trovare il pelo nell’uovo, infatti, ciò che forse ancora manca agli ex Super Pibes è il killer instinct: Sia in semifinale contro Coello e Tapia, sia in finale, avrebbero potuto chiuderla prima e invece hanno permesso agli avversari di tornare in partita e non è mai cosa da fare contro campioni di questo calibro.
Questa lunga stagione di padel ci regalerà ora 3 tornei consecutivi in Sud America (World Padel Tour in Argentina, Cile e Paraguay) prima della sosta nella settimana di Pasqua e sarà allora il tempo di tirare un primo provvisorio bilancio, dopo un mese e mezzo di gioco ininterrotto. Ci aspettiamo una reazione di Lebron-Galàn, sotto tono soprattutto a Doha, un segnale che si possa proseguire insieme da Tello-Navarro, due sconfitte e una vittoria finora, una conferma da Tapia-Coello, Belasteguin-Gutierrez e, appunto, Di Nenno-Stupaczuk. Non giocheranno invece Mike Yanguas e Alex Arroyo, a causa di un infortunio agli addominali di quest’ultimo e chissà che allora, in caso di partenza troppo lenta, a qualcuno non venga la voglia di comporre il numero di telefono proprio di Mike Yanguas, uno dei giovani più interessanti in circolazione e forse pronto al salto di qualità accanto a un top. Per scoprirlo, non resta che seguire l’Argentina Open, che trasmetteremo da venerdì 10 marzo alle 14 su Sky Sport.
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