Nell’ambito dell’Ultimate Tennis Showdown, il giocatore russo Andrey Rublev ha recentemente destato attenzione per un nuovo episodio di forte nervosismo in campo, un tratto distintivo presente in molte delle sue competizioni ufficiali. Durante una partita esibizione contro il danese Holger Rune, Rublev ha avuto un acceso confronto con il giudice di sedia, approcciandosi a lui fino a pochi centimetri dal viso.
Il motivo del disappunto di Rublev risiedeva in un apparente malinteso con il giudice di sedia riguardante l’uso di un “punto jolly” del valore di tre punti, una regola particolare di questo torneo esibizione. L’incidente non si è fermato qui: Rublev ha continuato il suo sfogo anche con il supervisor della partita. Tuttavia, a distanza di giorni, Rublev ha riconosciuto il suo comportamento verso Rune come “inaccettabile”.
Questo “fattaccio”, avvenuto nella semifinale tra Rublev e Rune, si è verificato quando Rublev, sotto per 8-10 nel secondo quarto, ha cercato di utilizzare una “carta bonus” per guadagnare tre punti nel punto successivo, che lo avrebbe portato in vantaggio per 11-10. Sfortunatamente, l’arbitro non aveva compreso la sua richiesta in tempo. Riflettendo sull’incidente, Rublev ha espresso rammarico per il suo comportamento, attribuendolo all’intensità del momento.
“Il momento era molto particolare,” ha commentato Rublev, “e forse avrei dovuto reagire in modo diverso. Sono rimasto solo deluso. Quando corri per ogni punto e ti impegni in scambi lunghi e intensi, il battito cardiaco sale e, in una situazione del genere, ti senti molto deluso, come se tutto il tuo lavoro fosse stato inutile.”
Questo episodio, che ha mescolato l’adrenalina della competizione con la tensione emotiva, è un promemoria di quanto il controllo delle emozioni sia cruciale nel tennis professionistico, dove ogni punto conta e ogni reazione può avere ripercussioni significative sia dentro che fuori dal campo.
Marco Rossi
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