Lo schema provato da Sinner a Monte Carlo

Uno degli aspetti più intriganti del frequentare un torneo è la possibilità di vedere i giocatori in allenamento. Ancor più a Monte Carlo. I capi dedicati al training di Sinner, Djokovic e compagnia si trovano nelle terrazze più alte del Country Club, in posizione meravigliosa baciata dal sole e più al riparo dal vento rispetto al centrale e al campo due. Ieri un’orda di appassionati ha pacificamente invaso quei courts, ci voleva tutta la concentrazione di Jannik Sinner per restare focalizzato sulla palla e sul lavoro tecnico e tattico, perché il baccano di ragazzi e non toccava punte davvero notevoli…

Medvedev e Rublev si sono allenati insieme, ma dopo una ventina di minuti di scambi discreti, perlopiù diritto vs diritto, i due hanno un po’ “svaccato”, facendo a gara a chi toccava la smorzata più corta e spettacolare, ridendo e abbassando di brutto i ritmi. Cervara osservava il mare e Daniil parlava più con la moglie Daria, seduta in panchina, che col coach.

Interessante invece ammirare Ben Shelton, finora mai visto dal vivo. Impressionante l’esplosività muscolare del ragazzo, scattava sulla palla con una potenza e reattività micidiale. È un atleta naturale, potente, elastico, un po’ disordinato per come spesso approccia la palla, come se volesse spaccarla ad ogni colpo. Ha fatto una sessione di servizio e affondo molto precisa: due tubi di palle nel rettangolo del servizio, uno all’angolo esterno, il secondo sulla riga laterale più arretrato. Quello era il target da colpire, con un servizio non così veloce ma terribilmente carico di effetto “kick”, con la palla che saltava altissima, e via dentro con un attacco di diritto in contro piede, cercando la rete con due passi più simili a due grandi balzi. Notevole l’effetto, la sua palla salta altissima rimbalzando dopo il servizio… Visto dalla rete del campo è stato piuttosto impressionante, il ribattitore avrà “da divertirsi”…

La parte più interessante del giro tra i campi di allenamento è stata osservare il lavoro tattico di Jannik Sinner. Dopo molti mesi, il nostro talentoso Top10 torna sul “rosso”, forte di una prima parte di stagione eccellente. Jannik sta dimostrando match dopo match, torneo dopo torneo, il profondo lavoro svolto negli ultimi mesi sul piano atletico e tecnico, che lo ha reso sempre più tosto e competitivo. Sotto gli occhi vigili di coach Vagnozzi, Sinner ha provato uno schema da terra classico: dal centro lo sparring giocava una palla piuttosto profonda, centrale, bella carica di spin, che costringeva Jannik a fare un passettino all’indietro per trovare lo spazio per colpire. Il diritto di Sinner era altrettanto carico di spin, veloce e assai profondo, un colpo che gli consentiva immediatamente di riprendersi lo spazio perso all’indietro; quindi un immediato passo vigoroso in avanti, altri due passi sulla palla più corta dello sparring e via una bordata micidiale col diritto cross dal centro, praticamente imprendibile, o ritornata così corta da essere chiusa senza problemi. Lo stesso schema è stato provato anche col rovescio, identico ma attaccando col rovescio cross. Più lavoro col diritto a dire il vero.

Una tattica classica ma sempre efficace quando ben eseguita perché ti consente di guadagnare campo e aprire gli angoli avendo allontanato l’avversario dalla riga di fondo. Con la potenza dei due fondamentali di Sinner e l’intensità messa in campo, reggere questo pressing sarà una discreta gatta da pelare per tutti.

Vagnozzi durante il lavoro osservava molto e parlava poco, consigliando a Jannik di stare attento alla chiusura della testa della racchetta a fine movimento, per terminare  lo slancio il più “rotondo” possibile. C’era concentrazione, applicazione, sudore ma anche ottimi risultati in quella sessione di lavoro. Il ritmo imposto da Sinner, osservato da un metro, è impressionante, come l’uscita della palla dalle sue corde. Jannik ha sempre avuto un tennis intenso, ma col lavoro è riuscito a portarlo su livelli stellari.

Potente, sicuro, sciolto e continuo, questo Sinner 2023 sembra prontissimo ad esplodere la sua classe anche sul rosso. Non resta che ammirarlo qua a Monte Carlo e poi negli altri tornei, dove sarà certamente uno dei giocatori da battere.

da Monte Carlo,
Marco Mazzoni

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