“Mi ricorda un po’ la storia di Karatsev in Australia, no? Gioca a tennis molto, molto bene…”. Così Jannik Sinner parlando del suo avversario nel match odierno di quarti di finale, Roman Safiullin. Il russo non è così noto a chi meno bazzica il circuito Challenger o quello ITF Junior, e proprio da giovanissimo il 25enne nato alle porte di Mosca prometteva una carriera di altissimo livello. Vinse l’Australian Open junior, issandosi al n.2 del ranking mondiale ITF, per poi stentare non poco nell’ingresso nel mondo Pro. “Quando vedevo Roman dalla mia parte di tabellone mi agitavo” ha rivelato Daniil Medvedev, ricordando i suoi passati da junior, “sapevo che contro di lui sarebbe stata durissima…”.
Qualche infortunio (uno discretamente serio all’anca), un tennis molto bello dal punto di vista stilistico ma un po’ “monocorde” e non così incisivo nei colpi d’inizio gioco, ha frenato la sua ascesa, facendolo galleggiare ad un passo della top100 per molto tempo, oggi è n.92 (best n,.82). Soprattutto Roman ha peccato nell’attitudine, restando fin troppo calmo, incapace di far uscire sul fuoco competitivo necessario a lottare nelle arene principali, dove la competizione è durissima. Proprio di questo, della necessità di migliorare la gestione delle emozioni e dell’energia in campo ha parlato il diretto interessato e il suo coach, l’ex pro russo Andrey Kuznetsov (n.39 ATP come best ranking qualche anno fa).
“È un torneo fantastico per me” afferma Safiullin, “Dovrebbe sicuramente aiutarmi con la fiducia, e soprattutto questa fiducia non è facile da ottenere, perché la fiducia la ottieni solo attraverso le partite, vincendo le partite, ed è quello che sto praticamente facendo ora”. Visse un buon momento in ATP Cup 2022, ma poi le sue azioni sportive sono rimaste stazionarie con una crescita molto lenta, invece di salire. Questo torneo sta, finalmente, cambiando le prospettive della sua carriera. Potrebbe facilmente fare la controfigura dell’attore Jude Law, vista la notevole somiglianza con il bravissimo attore britannico, ma ora la carriera di Roman potrebbe davvero essere ad una svolta. Con i quarti a Wimbledon è già n.74 nel live ranking. Sta vivendo quel grande evento, il “colpo in canna”, che ti cambia letteralmente vita, un po’ come accadde in passato a Filip Krajinovic con Bercy, per accostare Roman ad un altro grande prospetto giovanile esploso molto tardi al massimo livello.
“Prima della terra battuta, abbiamo fato 10 giorni di allenamento molto intenso”, ha dichiarato il suo coach Kuznetsov. “Il primo torneo di solito dopo questo preparazione non lo gioca mai bene, forse ha accusato la stanchezza del lavoro. Ma il secondo e terzo torneo l’ha giocato molto meglio. Fondamentalmente è accaduto lo stesso sull’erba. Ha giocato male a Stoccarda, il torneo seguente meglio, e ora sta giocando davvero bene”.
Nessuna formula magica, ma un lavoro su dettagli tecnici e soprattutto sulla mentalità, quel che secondo il coach era stato finora il tallone d’Achille: “Abbiamo colpito un sacco di palle dall’angolo e poi dal centro, correndo, molte ripetizioni, e si sente bene dopo questo tipo di lavoro. Ma è sull’attitudine che stiamo investendo molte energie. Ogni volta che vinceva il punto, era come se gli scivolasse addosso, niente emozioni, niente. E quando perdeva il punto invece lo viveva come un disastro, e lo esternava. Questa era la prima cosa su cui intervenire per farlo smettere. Penso che siamo migliorati molto. Lo sta ancora facendo di volta in volta, ma è migliorato. Proprio nella vittoria dell’altro giorno gli ho detto due o tre volte durante la partita di sostenersi, di mostrare delle emozioni. Alza la racchetta o qualcosa del genere, fai qualunque cosa, ma fallo, incitati, mostra presenza, serve a te stesso e anche all’avversario”.
Una chiave di lettura molto interessante quella di coach Kuznetsov, che spiega come il “tranquillo” Roman stia lavorando per credere maggiormente in se stesso e tirare fuori quell’energia necessaria a sostenere la sua prestazione.
Oggi Sinner è nettamente favorito. Safiullin gioca un ottimo tennis, la sua palla è piuttosto pulita ma meno intensa e continua di quella di Jannik. Come sempre, saranno decisivi i colpi d’inizio gioco: se l’azzurro riuscirà a servire bene ed incidere in risposta, potrà partire da una posizione di vantaggio e mettere sotto il russo nello scambio. C’è una semifinale Slam in palio. È un obiettivo da non fallire…
Marco Mazzoni
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