L’incredibile lob-tweener di Sebastian Korda nel suo match di esordio al Queen’s ha spopolato sui social, candidandosi a colpo dell’anno per spettacolarità e bellezza (e anche una discreta dose di fortuna…). Il noto figlio d’arte statunitense ha disputato una partita solida e di qualità sull’erba dello storico club della Regina, battendo in due set Daniel Evans. Lo aspetta un secondo turno per niente facile, contro un Frances Tiafoe neo Top10, giocatore che quando si esalta può diventare pericolosissimo anche per big. Nonostante tutto, Korda si è detto fiducioso sul proprio percorso, ripreso dopo il brutto infortunio al polso rimediato agli Australian Open lo scorso gennaio, che l’ha tenuto ai box fino a metà della stagione su terra battuta.
Intervistato dal sito ATP, “Sebi” ha parlato del suo momento e raccontato un inserimento a suo dire decisivo nel proprio team: il nuovo preparatore atletico. Secondo Korda infatti, la parte più deficitaria del suo gioco è quella fisica, per questo ha intenzione di rinforzare notevolmente il proprio corpo per dotarlo di una struttura adeguata a reggere gli sforzi delle dure battaglie contro i top player.
“Sto migliorando sempre di più, a piccoli passi” afferma Korda. “È stato molto difficile tornare alle competizioni perché non ho potuto allenarmi per mesi, potevo solo farlo in palestra. È stato moralmente difficile per me dovermi fermare dopo l’Australia, in quel torneo stavo giocando ad alto livello e ho pensato che fosse arrivato il mio grande momento. Penso che sia stato il peggior scenario possibile infortunarsi, proprio quando ero in fiducia e tutto stava andando per il meglio”.
Nonostante la sfortuna di questo brutto infortunio, non tutti i mali vengono per nuocere se si è bravi ad approfittare dello stop per affinare altri aspetti della prestazione: “Questo periodo lontano campi mi ha dato l’opportunità di progettare un piano di lavoro completo a livello fisico che è davvero nuovo per me. Ho assunto Jez Green, un preparatore fisico che ha lavorato con Murray per anni e che presto viaggerà con me per portare il mio corpo nelle migliori condizioni possibili. Ho bisogno di rafforzare le mie gambe e riabituare il mio corpo allo stress del tennis d’élite. Ha molta esperienza con giocatori di alto livello e credo che sia fantastico stare insieme ai tornei perché possiamo fare un lavoro interessante a livello fisico. Sento che mi sto avvicinando al mio miglior livello e spero di poterlo raggiungere sull’erba, una superficie che mi piace molto e dove posso andare più spesso verso la rete, è un gioco che mi piace”.
Effettivamente Andy Murray nei suoi primi anni di carriera possedeva un fisico ancora indietro sul piano della muscolatura e forza rispetto ai migliori, ha impiegato qualche anno per arrivare al top e iniziare a vincere, nonostante l’incredibile concorrenza che si trovava di fronte. Vedremo se anche Korda, grandissimo talento tecnico ma abbastanza acerbo come potenza, riuscirà con Green a fare un salto di qualità con questo nuovo programma di lavoro.
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