Nel panorama del tennis femminile, un tema ha suscitato un consenso unanime: la necessità di cambiamenti radicali. Karolina Pliskova, ex numero 1 del mondo, si è espressa in modo critico e carico di amarezza verso la Women’s Tennis Association (WTA) per la sua incapacità di valorizzare e promuovere adeguatamente il tennis femminile nei giorni nostri.
Un punto di forte critica riguarda gli spettatori scarsi o assenti nelle tribune dei principali tornei WTA, specialmente in quelli non concomitanti con eventi maschili. Le WTA Finals del 2023 hanno rappresentato un punto di rottura, descritte da Pliskova come un’offesa alle migliori giocatrici del mondo. In una recente intervista al media ceco isport.blesk.cz, Pliskova ha approfondito il tema, sottolineando come la WTA stia sprecando un’era di grande talento nel tennis femminile a causa della sua mancanza di iniziativa e di visione.
Pliskova, con la sua lunga esperienza nel circuito e avendo affrontato avversarie di varie generazioni, parla con autorevolezza. Lamenta che, nonostante ci siano alcune delle migliori giocatrici al mondo, manchino stelle carismatiche, personalità che trascendano il gioco e diventino icone di marketing. Secondo lei, la WTA non sta facendo abbastanza per promuovere lo sport e creare rivalità e confronti di personalità interessanti.
La tennista ceca ritiene che, durante l’era di giocatrici come Serena Williams e Maria Sharapova, le condizioni generali fossero molto migliori, con più sponsor, maggiore attenzione mediatica e un pubblico più numeroso. Questa tendenza deve cambiare. Pliskova fa riferimento a un gruppo di Whatsapp dove alcune giocatrici discutono e propongono cambiamenti, ma esprime scetticismo e frustrazione per il tempo e l’energia necessari per apportare miglioramenti concreti, specialmente considerando la fase avanzata della sua carriera.
Il suo punto di vista è condiviso da molte colleghe e ha suscitato l’idea di una possibile fusione organizzativa e gestionale tra WTA e ATP. Resta da vedere come si evolveranno questi cambiamenti, ma è chiaro che il tennis femminile non può permettersi di continuare su questa strada senza un intervento significativo e strategie innovative.
Francesco Paolo Villarico
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