La stagione del tennis prende il via con l’esaltante prospettiva di avere sempre tra i protagonisti un giocatore italiano. Sinner è l’uomo più atteso dopo lo straordinario finale di anno, con la ciliegina della Davis: ora si aspetta il salto negli Slam. Ma la pattuglia azzurra è talentuosa con Musetti, Arnaldi, Sonego e Berrettini pronti a sfruttare la scia di Jannik. Una stagione da vivere su Sky Sport e in streaming su NOW
ATP E WTA, DAL 2024 SU SKY
Un anno all’insegna della difesa della Coppa Davis, ma bisognerà aspettare i gironi
di settembre. Invece da subito, e per ben 11 mesi, un’intera stagione di tornei in cui
ogni volta si partirà con l’esaltante prospettiva di trovare tra i protagonisti un
giocatore italiano. È con questo spirito che prende il via il 2024 del tennis (da vivere su Sky Sport e in streaming su NOW).
Con un nome su tutti, ovviamente: quello di Jannik Sinner. Il suo bilancio stagionale
di 64 vittorie e 15 sconfitte nel 2023 lo ha portato dal diciassettesimo posto in
classifica di fine gennaio (dopo l’Australian Open) al quarto attuale, con una
progressione impressionante non solo per quantità ma soprattutto per qualità.
È il 20-2 tra Pechino e Malaga che ha messo concretamente a frutto tutti i progressi
già visti nel corso dell’anno. Dalla fine di settembre Sinner ha vinto due ATP 500:
Pechino (che si è rivelato il più forte di sempre come campo di partecipazione tra i
tornei di quella categoria) e Vienna, raggiunto la finale delle ATP Finals e si è rivelato
determinante per il successo azzurro in Davis a Malaga, con anche due successi in
doppio. Le due sole sconfitte in questo periodo sono arrivate in circostanze diverse. A Shanghai, reduce dall’impegnativa settimana di Pechino, ha perso in ottavi con Ben Shelton una partita in cui è stato comunque a due punti dal match. La sconfitta più dura è stata ovviamente quella della finale di Torino, contro Novak Djokovic già battuto nel girone e poi ricomparso la domenica. Sicuramente in quel momento il match più importante della carriera di Jannik, ancor più della semifinale di Wimbledon persa sempre contro il serbo. Per di più con un avversario che di incontri così pesanti in carriera ne ha giocati a decine.
Sappiamo quanto sia importante per Sinner l’esperienza, che è fatta di vissuti non
solo tennistici ma anche emotivi. E la delusione per quel 63 63 sarebbe poi stata
mitigata in Davis dall’impresa incredibile della rimonta da tre match point sotto di
pochi giorni dopo in semifinale a Malaga. E lì, in occasione del primo match point,
Sinner ha avuto la soddisfazione di vedere il timore manifestarsi dall’altra parte della
rete. Si parlava di qualità. Ebbene, tra Pechino e Malaga Sinner ha vinto 7 partite sulle 8 disputate contro uno dei primi 5 giocatori del mondo. Quindi ora c’è la consapevolezza di potersela giocare con tutti. Il passaggio successivo, insieme ambizioso e ragionevole, è puntare a vincere anche sulla lunga distanza del tre su cinque, cioè negli Slam. Vedremo se succederà già nel 2024. Se guardiamo alla storia del tennis italiano, dal 1974 al 2022 c’erano state solo 7 vittorie azzurre contro il numero uno del mondo, due di Adriano Panatta. Nel 2023 ne sono arrivate addirittura 4. Tre per mano di Sinner, che ha battuto Alcaraz (numero uno del mondo a marzo) a Miami e due volte Djokovic in autunno. Il quarto successo porta la firma di Lorenzo Musetti, che a Monte-Carlo ha ottenuto la vittoria più importante della carriera contro Djokovic. Sinner in questo momento catalizza l’attenzione generale, ma il nostro movimento è più che mai vivo. Anzi, il resto degli italiani avrà la grande occasione di poter sfruttare la scia di Jannik lavorando con meno pressione.
Partendo proprio da Lorenzo Musetti, che dopo il 2023 di assestamento, aggrega al
suo team anche Corrado Barazzutti. L’obiettivo è quello di trasformare il tennis più
bello di tutti in un gioco anche efficace e concreto su tutte le superfici. Senza
dimenticare che deve ancora compiere 22 anni ed è già stato tra i primi 15 del
mondo. Tanta curiosità anche per Matteo Arnaldi, che è atteso all’anno più difficile. È passato da 134 del mondo a 41 in pochi mesi, dai challenger e le qualificazioni
all’aver portato un punto fondamentale nella finale di Coppa Davis contro
l’Australia. Nel 2024 dovrà confermare tutto quanto di buono ha ottenuto, con la
consapevolezza che ormai molti colleghi hanno imparato a conoscerlo. E progredire
ancora.
Lorenzo Sonego, sempre indispensabile in nazionale, dovrà fare meglio nel circuito.
Gli ottavi a Miami e Roland Garros sono state le sole altre due gioie stagionali. Uno dei momenti più commoventi per lui è stato l’abbraccio con il grande amico
Matteo Berrettini dopo la tre-giorni di Wimbledon. Il romano è stato perseguitato
nuovamente dagli infortuni nel 2023, ma a differenza degli anni precedenti i
recuperi non sono stati purtroppo né veloci né vincenti. Il cambio di panchina con la
scelta di Francisco Roig (a lungo al fianco di Nadal) dopo una vita passata con
Vincenzo Santopadre può essere un apporto stimolante, ma la base sarà la salute.
Con una condizione fisica recuperata, nell’anno dei 28 Berrettini non può non
aspirare a tornare nell’élite. Vedremo se i primi mesi del 2024 riporteranno nei primi 100 Cobolli e con lui anche Nardi e Zeppieri. Sarà una stagione resa ancora più intensa dal torneo olimpico, che a luglio raddoppierà il Roland Garros (come Londra 2012 aveva raddoppiato Wimbledon). Tanti tornei, tanti obiettivi, mai così tanta Italia che vuole vincere e che può farlo.
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