Il capitano della squadra olandese di Coppa Davis non ha esitato a riconoscere il talento di Jannik Sinner, sottolineando il momento in cui la sfida contro l’Italia è diventata particolarmente ardua: “Quando Jannik Sinner è sceso dall’aereo”. Questa dichiarazione, fatta con un sorriso, riflette il rispetto e l’ammirazione per il giovane talento italiano, temuto e rispettato da giocatori e media olandesi, inclusi i giornalisti e il doppista di punta Wesley Koolhof.
Koolhof, prima dell’inizio delle [Nitto ATP] Finals a Torino, aveva espresso la speranza che Sinner vincesse il torneo e non partecipasse a Malaga. Queste parole evidenziano ulteriormente l’importanza strategica di Sinner nel panorama del tennis mondiale.
L’impatto di Sinner si è manifestato sia in singolare che in doppio. “Ha giocato molto bene in singolare e doppio. Sappiamo che ha grande fiducia, è stato lui la guida anche in doppio,” ha affermato il capitano olandese. Ha elogiato le prestazioni di Sinner, in particolare la sua solidità nel gioco dopo il servizio e la risposta, e la capacità di supportare efficacemente il compagno di doppio Lorenzo Sonego nei momenti critici.
Paul Haarhuis, ex numero 1 del mondo in doppio e vincitore di 54 titoli in questa specialità, ha spiegato la sua scelta di affiancare Tallon Griekspoor a Koolhof nel doppio decisivo contro l’Italia. Ha creduto che questa coppia potesse rispondere meglio al gioco degli italiani e affrontare con meno problemi i loro turni di servizio. Nonostante una buona prestazione da parte degli olandesi, Haarhuis ha riconosciuto la superiorità degli avversari: “Hanno giocato bene, ma i nostri avversari hanno giocato meglio.”
Queste riflessioni evidenziano il rispetto e la sportività nel tennis professionistico. “Succede, vai in campo, a volte vinci e a volte perdi,” ha concluso Haarhuis, sottolineando l’incertezza e la bellezza dello sport. La performance di Sinner e la strategia italiana hanno lasciato un’impressione significativa, dimostrando ancora una volta l’alto livello del tennis italiano sulla scena internazionale.
Marco Rossi
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