L’olandese Robin Haase ha rilasciato un’interessante intervista al magazine claytennis, nella quale afferma che nel tennis attuale il livello medio dei top100-200 al mondo si è alzato terribilmente, ma allo stesso tempo i top20 sono meno forti rispetto alla scorsa decade. L’ex n.33 ATP afferma inoltre che lo sport deve muoversi verso il 21esimo secolo. Come? Con un gioco rapido, meno prevedibile e anche con una durata degli incontri inferiori. A suo dire le regole NextGen testate per alcuni anni sono l’ideale punto di arrivo, poiché ogni momento dell’incontro può essere decisivo e rende lo spettacolo più elettrizzante. Riportiamo i passaggi salienti del pensiero dell’olandese.
“Qual è il livello oggi? Dipende da come lo guardi. Dieci o quindici anni fa la top 20 o una top 15 era davvero incredibile”, afferma Haase. “Lo potevi constatare dall’andamento della metà di ogni tornei dello Slam, ci sono state solo poche sorprese dagli ottavi, erano i migliori ad avanzare. Ora il livello dei top non è così forte come prima. Avevi Roddick, Hewitt, Wawrinka, Davydenko, Nishikori, per dirne solo alcuni. Se confronti con adesso, è un po’ diverso. È un po’ più debole oggi”.
“Tuttavia il livello medio si è alzato tanto, nei 100, o 250, forse anche nei 400, sono molto più forti. Il livello medio del tennis è molto più forte di prima. Ora i ragazzi che giocano ai Challenger possono fare altrettanto bene a livello ATP. 10-15 anni fa era molto più facile vincere un Challenger. È piuttosto dura ora“.
Haase concorda con Tiafoe che il tennis non offre molto intrattenimento: “Ai fan dovrebbe essere permesso di entrare e uscire quando vogliono. Muoversi liberamente…”
Alla domanda se il tennis è noioso, questa è la sua risposta: “Non è noioso, ma deve essere un po’ più veloce ed emozionante. Oggigiorno troppi match sono lunghi e giocano tutti allo stesso modo, dipende dalle condizioni. Ma non solo. Cosa è più divertente da guardare? Tre set fino a 6, o 5 set fino a 4? Non è più breve, ma qualcosa cambia. È una delle regole che è stata testata nelle Next Gen Finals, e per me funziona per il pubblico. Perché penso che dovremmo giocare fino ai 4 game? Vinci un set 6-4; il set seguente inizia in modo calmo, è noioso, la gente lo sa ed esce a beve qualcosa. Al contrario: vinci 4-1, e il set successivo riparte ma è breve e non puoi permetterti di perdere il servizio e subire un break. È più entusiasmante per i fan, ma anche più dura per i giocatori, perché oggi non si preoccupano molto dei primi game del set, sentono di poter recuperare. Ma quando sai che il set è fino a 4, non hai molte possibilità di break, devi giocare ogni fase al massimo. Non sto dicendo che dovremmo cambiare tutto ora, ma sarebbe giusto sperimentare di più questo formato anche nei tornei del tour”.
Il formato delle NextGen è stato da sempre oggetto di forti discussioni. Molti si aspettavano che venisse introdotto in alcuni tornei, Challenger o ATP 250, per vedere il risultato su giocatori e pubblico. Al momento l’ATP non ha fatto questo passo.
Di sicuro le opinioni di Haase sono piuttosto forti e sicuramente faranno discutere gli appassionati.
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