Fabio Fognini a cuore aperto: Passa dalla critica alla nuova generazione, al buon rapporto con Musetti e non desidera il tennis per i figli: un’intervista sincera e non banale del talento italiano

Fabio Fognini si sta ora riprendendo da un infortunio subito al Millennium Estoril Open, che lo ha costretto a ritirarsi dal Masters 1000 di Monte Carlo. Ora, il tennista italiano ha rilasciato un’intervista molto sincera a “L’Ultimo Uomo”, in cui ha criticato la nuova generazione e ha anche chiarito che, se potesse scegliere, i suoi figli non seguiranno la carriera del padre.

NON DESIDERA IL TENNIS PER I FIGLI
È una vita molto bella, ma anche difficile. L’ho sempre detto, anche se suona male: spero che mio figlio non giochi a tennis. So cosa ho fatto, i sacrifici dei miei genitori. Certo, li farei anche per i miei figli, ma allo stesso tempo è durissimo. Se vuoi avere successo, devi essere molto dedicato. Ripeto, spero che i miei figli facciano ciò che vogliono e non li costringerò mai a nulla, ma questa è una vita molto dura. Allo stesso tempo, so che siamo fortunati. Poter guadagnarsi da vivere in questo modo è un privilegio, anche se non lo è per tutti.

COME VEDE LA NUOVA GENERAZIONE
Mi piace Lorenzo Musetti e mi riconosco in lui in alcune cose. Ho un rapporto molto buono e un sentimento speciale, a volte ci alleniamo insieme. Ha molta facilità e soluzioni di gioco, ma a volte si complica da solo, come me. Ci costa tornare alle basi, essere più solidi e giocare in modo sicuro. Avere così tante soluzioni è difficile da gestire a volte. Cosa posso dire della nuova generazione? Quando sono entrato nel circuito 15 anni fa, c’era più umiltà. I giocatori avevano rispetto. I ragazzi di oggi, dopo due partite, ti urlano “C’mon” in faccia. Odio questo con tutto il mio cuore.

FINE CARRIERA PIÙ VICINA
In alcuni momenti penso di chiudere la carriera, sì. Non è che non pensi di non poter giocare ancora cinque anni. Voglio farlo? Sì. Ma se lo voglio fare, vorrei che non fosse nel modo in cui mi trovo ora. Fisicamente e tennisticamente sento di poter avere ancora grandi momenti ed è per questo che mi alzo ogni giorno con dolori da tutte le parti. Quando mi ritirerò? Sinceramente, dipende molto dai risultati. Non devo dimostrare nulla a nessuno, ma i risultati fanno la classifica e la classifica mi aiuta a giocare alcuni tornei. Il mio sogno è poter giocare i grandi tornei ora e per farlo devo vincere partite. Immagino la mia ultima partita con i miei figli, la famiglia e gli amici sugli spalti. So solo questo.


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