Atp Queen’s, Alcaraz trionfa in finale contro de Minaur. Lo spagnolo nuovo numero 1

Erba senza più segreti e status di numero 1 al mondo riconquistato: Carlos Alcaraz trionfa nell’ATP 500 del Queen’s. Lo spagnolo ha sconfitto l’australiano Alex de Minaur con il punteggio di 6-3, 6-4 in poco più di un’ora e mezza di gioco, nonostante un momento di preoccupazione a fine primo set per un piccolo risentimento alla gamba destra. Nel primo parziale l’equilibrio regna fino al 4-3. Alcaraz è il primo a concedere palle break, tre, pericolosissime, che manderebbero de Minaur a servire per chiudere il set. Lo spagnolo, però, si salva con attenzione e coraggio. Come spesso avviene nel tennis, nel game successivo l’australiano sente sulle spalle le occasioni mancate ed è lui a subire il break. Break confermato dal classe 2003 di Murcia che, dopo 50 minuti, è a un set dal primo titolo in carriera sull’erba, nonché dal riprendersi la prima posizione nel ranking ATP.  Prima che cominci il secondo parziale, Alcaraz chiama il fisioterapista per un fastidio alla coscia destra, che viene massaggiata e fasciata. Al rientro in campo, però, lo spagnolo non sembra avere particolari impedimenti tra servizio e spostamenti laterali. Come nel primo set, decisivo è un unico break, maturato nel quinto game: Alcaraz è cinico a sfruttare l’unica palla break avuta nel parziale e a difendere il vantaggio acquisito fino al 6-4 finale, con un piccolo brivido soltanto al momento di chiudere la partita, con lo spagnolo che si è trovato sotto 0-30 nell’ultimo game al servizio, prima di vincere quattro punti di fila. Per Alcaraz il titolo al Queen’s è l’undicesimo in carriera, il sesto nel 2023, il primo sull’erba. Lo spagnolo è il nono tennista nato dopo gli anni Novanta ad aver vinto un trofeo su tutte e tre le superfici dopo Dimitrov, Thiem, Pouille, Tsitsipas, Coric, Sonego, Medvedev e Tiafoe. Con questa vittoria, inoltre, lo spagnolo si riprende la vetta nel ranking ATP, sorpassando Novak Djokovic e garantendosi la prima testa di serie a Wimbledon.

Ad Halle trionfa Bublik

Nell’altra finale di giornata, ad Halle, ad aggiudicarsi il titolo è stato Alexander Bublik, che ha sconfitto il russo Andrey Rublev in tre set con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3 in poco più di un’ora e mezza di gioco. Il kazako ha messo in mostra il tennis scintillante e ricco di variazioni che durante la settimana gli aveva già permesso di sconfiggere nell’ordine Coric (campione del torneo nel 2018), Struff (fresco di finale a Stoccarda), Sinner e Zverev (due volte finalista ad Halle nel 2016 e nel 2017). Bublik ha un po’ tremato soltanto al momento di chiudere la partita, finendo sotto 0-30 con due doppi falli e commettendone un terzo nel game che ha regalato a Rublev la palla per riaprire la finale. Il russo, però, non è stato sufficientemente cinico, dimostrando le enormi difficoltà in risposta – tanto da vincere appena 4 punti su 45 giocati sulla prima di servizio del kazako, il quale al contrario ha messo a segno ben 21 ace in tutto il match. Per Bublik questo è il secondo titolo in carriera, titolo i cui 500 punti gli garantiranno anche una testa di serie a Wimbledon. Il kazako, però, dovrà stare molto attento ai Championships. Dal 2011 tutti coloro che non sono Roger Federer e che hanno vinto ad Halle, poi sono usciti al primo turno nello Slam londinese.

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