“Così si gioca in paradiso, …e quando si vince è anche meglio!”. Che partita, che spettacolo, C-H-E J-A-N-N-I-K S-I-N-N-E-R !!!
Un Jannik Sinner fenomenale sconfigge Carlos Alcaraz nella semifinale dell’ATP 500 di Pechino, 7-6(4) 6-1 lo score dopo poco meno di due ore di tennis stellare, fantastico per qualità, intensità, varietà di colpi e spettacolo. Tutto il mondo della racchetta aspettava a gloria il settimo capitolo di questa meravigliosa rivalità per il motivo più semplice ma importante: Jannik e Carlos quando si affrontano tirano fuori il meglio l’uno dall’altro, giocano match stellari, divertenti, affascinanti, per il netto contrasto di stile e per il loro modo aggressivo e offensivo di intendere la disciplina. Spettacolo nel vero senso del termine. E nella semifinale del China Open non c’è stato solo showtime, ma anche una vittoria importantissima e storica per l’azzurro. Grazie a questo successo infatti Sinner è sicuro di diventare n.4 nella classifica ATP, uguagliando il best ranking mai toccato da un italiano 48 anni dopo Adriano Panatta. Applausi, è un risultato meritatissimo, ma la sensazione è che sia tutt’altro che un traguardo, solo un nuovo punto di partenza verso obiettivi e risultati superiori. Epocali.
Sinner forte, fortissimo, eppure alla vigilia c’era tensione. Si temeva che il malessere accusato da Jannik ieri nei quarti contro Dimitrov potesse deprimerne la prestazione fisica, e l’inizio difficile del match, con un Alcaraz scatenato e super offensivo, ha fatto temere il peggio. Ma Jannik è d’acciaio, non si piega, non si spezza. Ha una capacità di reazione mentale e fisica stupefacente, da campione. Sta diventando settimana dopo settimana il suo marchio di fabbrica, e “winner” decisivo uno sport sempre più duro. È andato sotto di un break Sinner, un 2-0 pesantissimo che poteva indirizzare pesantemente l’andamento del match. La sua reazione è stata fulminea, spettacolare. Ha ripreso il filo del gioco innescando la contromossa tattica che ha mandato all’aria il forcing brutale, dritto per dritto, del n.2 al mondo: ha aperto l’angolo, è entrato fortissimo con ogni colpo facendo correre il rivale e non consentendogli così di comandare il ritmo dal centro. Questa contromossa ha funzionato all’istante, ha riportato Sinner in vita e in partita, dando anche un segnale chiaro all’amico rivale: ci sono, sono pronto alla pugna, non ti lascerò comandare.
Qua è iniziata la bagarre, e lo show, palla dopo palla, bordata dopo bordata, a velocità che avrebbero mandato in tilt anche un’autovelox. È andato in scena un primo set stellare, durissimo, con break e contro break, punti clamorosi per spettacolo e intensità. Alla fine si è approdati al tiebreak, e qua Sinner ha giocato con una lucidità ed efficacia mostruosa, rispondendo sempre e forte, portando all’errore lo spagnolo. Clamoroso come Jannik nel tiebreak non abbia sbagliato una scelta, ha fatto tutto giusto, con decisione e intensità, facendo sentire nel momento critico tutta la sua presenza e personalità. Alla faccia di chi continua bellamente a bollarlo come uno senza attributi. Jannik ancora una volta ha dimostrato che razza di agonista sia. Con una risposta di diritto a velocità folle sul set point, pallata che avrebbe fatto saltare sulla sedia anche Andre Agassi, si è preso di forza un set che ha spaccato la partita. Alcaraz ha accusato il colpo come un uppercut al mento, dolorosissimo. È andato subito sotto nel secondo set e qua Jannik è stato bravissimo a resistere, anche a un piccolo calo fisico – normale dopo cotanta spinta – e annullare 5 palle break in due turni di servizio. Ha retto e ha rilanciato, dando la stoccata definitiva ad un avversario traballante, furibondo e incapace di trovare una via d’uscita sotto la velocità di crociera pazzesca imposta dall’azzurro. Jannik è scappato via con un altro break nel quinto game, ancora con una risposta di diritto fulminante, altro colpo da vedere e rivedere. Il colpo del KO. Incredibile come Sinner abbia dominato nella forza, nell’intensità, nell’aggressività, contro il giocatore che anticipa più di tutti. Un Sinner devastante, bellissimo.
L’altoatesino ha disputato una partita quasi perfetta. Qualche errore, ma come non commetterne tirando così forte, prendendosi così tanti rischi nell’aprire il campo, nell’affondo e nell’approccio. 12 punti a rete, quasi tutti in momenti decisivi, altro aspetto dell’impressionante salto di qualità compiuto da Jannik nell’aggressività e nel rendere il suo gioco più completo e offensivo. 19 vincenti e 6 errori (ma forse il compilatore dell’ATP è stato fin troppo parco…), due punti su tre vinti con la prima palla in campo e un buon 48% con la seconda. Ma il dato che brilla per l’azzurro è il 40% di punti vinti contro la prima di servizio di Alcaraz e un formidabile 72% sulla seconda. È la conferma di quanto abbia risposto bene Sinner, la vera chiave di volta sulla quale ha costruito una vittoria splendida. Non ha mai tremato, ha preso la partita di petto e ha stroncato la resistenza di Alcaraz, tecnica e mentale, come gli era accaduto già anche a Miami. C’è una spiegazione a questa superiorità vista oggi (e nelle altre vittorie vs. Carlos): Sinner è forse l’unico giocatore oggi sul tour capace di sfidare Alcaraz sul piano della velocità pura di scambio, reggere da fondo campo e imporre i suoi fendenti, perché è la “sua palude” e ama impattare la palla di Carlos, non la soffre. Giustamente Piatti prima e Cahill/Vagnozzi poi lo hanno dotato di un tennis più sicuro in spinta, con una traiettoria all’occorrenza appena più lavorata, ma lo spaccare la palla in accelerazione resterà per sempre il vero DNA del suo gioco. Contro Alcaraz può colpire con massima velocità, grandissimo ritmo, e Jannik oggi ha un controllo nell’apertura del campo, sul lato del rovescio soprattutto, e poi l’abilità di entrare lungo linea superiore a quella dello spagnolo. Quando Jannik riesce ad andare sopra al ritmo di Carlos, l’iberico “vede rosso”, non esce da questo schema, si perde continuando a martellare ma finendo sotto. Al contrario Sinner quando deve affrontare rivali fortissimi che tirano di meno e non gli hanno la stessa velocità (Medvedev) va più in difficoltà e tende a sbagliare per primo. Alcaraz è un fenomeno, ma oggi contro il tennis di Sinner può andare sbattere. Così è accaduto nella semifinale di Pechino, grazie ad una prestazione fisica, tecnica e mentale superlativa di Sinner.
L’azzurro si regala una super finale contro Medvedev, la quarta vittoria in carriera contro Alcaraz – nessuno l’ha finora sconfitto così tante volte – e soprattutto la sicurezza di essere il prossimo n.4 al mondo. Battere per la prima volta il russo sarà molto difficile perché Daniil è in una forma spaziale e sappiamo quando Jan lo soffra. Ma i limiti sono fatti per essere superati. Bravissimo Jannik!
Marco Mazzoni
La cronaca
Il settimo confronto a livello ATP tra Sinner e Alcaraz, dopo 186 giorni dalla loro sfida a Miami, inizia con Jannik alla battuta. Si scambia a un ritmo infernale già dai primi colpi. Sul 30 pari Sinner rischia un diritto cross stretto, gli esce di poco, è già palla break. Devastante Alcaraz: gran risposta di diritto, di puro incontro, su di una prima palla tutt’altro che docile e via accelerazione inside out impossibile da difendere. BREAK Alcaraz, scattato dai blocchi più rapido di Bolt. Col diritto l’allievo di JC Ferrero è intrattabile, pazzesco l’anticipo e la profondità che riesce a trovare. Il gioco lo conduce il n.2 del mondo, non sbaglia niente e vola 2-0 (8 punti a 3). Carlos sta impostando gli schemi dritto per dritto, massimo anticipo, massima velocità, massima profondità, non cerca gli angoli provando a “sfondare” la resistenza di Jannik. La tattica sembra funzionare, l’azzurro deve assolutamente spostarlo per non consentirgli di governare lo scambio con tempi così rapidi. L’azzurro infatti prova ad aprire l’angolo e così riesce a comandare, ma la difesa del rivale è formidabile. Sul 30 pari è bravissimo Carlos a trovare un improvvisa accelerazione cross di rovescio, si sposta e sinistra e via con un vincente di diritto perfetto. 30-40, altra palla break. La salva Sinner con una bella prima e dentro a tutta lungo linea. È un muro lo spagnolo, una macchina infernale che spinge fortissimo e non sbagli mai. Seconda palla break del game. Bravissimo Jannik, fa fare il tergicristallo a Carlos, portandolo all’errore. La via è segnata per l’azzurro: aprire l’angolo, spostare il rivale, avanzare senza paura a prendersi il punto avanti. Risponde sempre Alcaraz, ma Sinner riesce con grinta a muovere lo score (1-2). Dopo 20 minuti di perfezione, ora è lo spagnolo a sbagliare due diritti. Ne approfitta subito Jannik, attacca su una palla deviata dal net e si porta 15-40, due palle del contro break. Ace sulla prima, ma Sinner vince lo scambio sulla seconda, molto bene col rovescio. Contro BREAK! 2 pari, il match torna in equilibrio. C’è davvero spettacolo ora che Sinner è entrato in partita, la palla fila a tutta. Anche troppo per Sinner sul 30 pari, un errore che gli costa palla break. Male qua Jannik, terzo errore di fila (diritto in rete) e nuovo allungo di Alcaraz, un BREAK che lo manda di nuovo avanti 3-2. Fantastico il duello di qualità tra il diritto di Carlos e il rovescio di Jannik, due colpi straordinari. Prima un rovescio lungo linea, poi un diritto lungo linea, due frustate per lo 0-30. Risposta, attacco e stop volley perfetta, 0-40! Tre chance per Jan. A zero BREAK Sinner, 3 pari. Partita con fiammate PAZZESCHE di qualità. Gran momento per l’italiano, anticipa a tutta, colpisce pulito e profondo, ma anche Alcaraz alza il muro in difesa, riprende tutto. Grande spettacolo. 4-3 Sinner. I fuochi d’artificio continuano, con Sinner super offensivo e Alcaraz monumentale in difesa, ma si segue i turni di servizio. L’azzurro si porta 5-4 (clamoroso uno scambio con ben 4 smash necessari a Jannik per chiuderlo!), poi 6-5. La pressione è massima, scaraventa in rete un rovescio per il 30 pari, a due punti dal set Jannik. Il servizio sostiene l’iberico, si sbarca al tiebreak, ormai un “classico” nelle loro sfide (è ottavo in sette sfide). Sbaglia un colpo di scambio Carlos nel secondo punto, 2-0 Sinner. Rischia la smorzata Alcaraz, gli va bene (1-2). Un po’ di fretta lo spagnolo, altro errore in risposta. Con un forcing col diritto brutale Jannik inchioda Carlos a destra, 4-1. UFF! Esce di un capello un passante lungo linea di Sinner, si gira 4-2. In questo momento Sinner, per dirla alla Agassi, vede la palla “grande così”, la impatta con forza e precisione in risposta, provoca l’errore di Alcaraz per il 5-2. Primo errore nel TB, un diritto vola via, 5-3. Bravo qua Alcaraz nel riprendersi la chance, spinge durissimo col diritto e 5-4. La palla corre rapidissima, profonda, ora è Carlos a non reggere la velocità di scambio, 6-4 e Due Set Point Sinner!!! RISPOSTA KILLER di SINNER! Nono vincente di diritto, il più importante, Alcaraz non la vede nemmeno. 7 punti a 4, Tiebreak Fantastico dell’azzurro. Che livello! 11 vincenti e 5 errori tirando a questa velocità un miracolo sportivo. Una bellezza.
Secondo set, Alcaraz to serve. È nervoso lo spagnolo, perde la misura e Sinner ne approfitta. 0-30 e poi un errore di rovescio, 0-40! Guarda il suo angolo con faccia scura, ha pesantemente accusato il colpo di un tiebreak perso per la superiorità fisica e tecnica di Jannik. NOOO! Sinner non chiude uno scambio rocambolesco sulla seconda, ma che miracolo in difesa Alcaraz… Si prende il BREAK alla terza, imponendo una velocità di scambio mortale, con una netta superiorità di sicurezza sulla diagonale di rovescio. 1-0 e servizio Sinner. Uno slancio di qualità e intensità brutale dell’azzurro, una mezz’ora di tennis brutale per spinta ma bellissimo per aggressività e traiettorie. Normale tirare un attimo il fiato, c’è qualche errore di Jannik, il secondo game si complica, anche perché la prima palla da sinistra non ne vuol sapere di entrare. Con un attacco profondo dal centro, Carlos chiude il punto che gli regala una palla del contro break. PERFETTO Sinner! Via a rete e chiusura con un tocco di volo eccellente, pure apprezzabile per stile. Ne salva un’altra di chance l’azzurro con un diritto potentissimo. Già 14 punti nel game, questo è un crocevia decisivo del match, quando scattano i 90 minuti di gioco. Vola via la risposta dell’iberico, finalmente Jannik consolida il gap sul 2-0, può fare corsa di testa. Alcaraz muove lo score, 1-2, Sinner torna al servizio e commette due errori gratuiti, 0-30. Anche il rovescio lo tradisce, 0-40. Suona l’allarme, per le tre palle break e per un momento di calo fisico evidente, un po’ fermo con le gambe negli ultimi due punti. Ritrova il servizio, due punti diretti, e un bel diritto. 5 punti di fila, assalto respinto (e 5 palle break annullate nel secondo parziale). 3-1 Sinner. Carlos alterna gran colpi a qualche errore. Si va ai vantaggi e BOOM! Un’altra risposta clamorosa di diritto, non diversa dal set point al tiebreak, una frustata clamorosa che gli vale una palla break. Con un diritto in difesa davvero profondo sorprende l’avversario, che stacca malamente col diritto. La palla vola via, ma VOLA VIA JANNIK! BREAK, 4-1 e servizio, ora il solco è importante. Che livello, che velocità di esecuzione, a deprimere ancor più un Carlos frustrato dalla superiorità nello scambio dell’azzurro. La gambe di Alcaraz sono più pesanti e nella sua testa frullano sicuramente gli errori e le pallate micidiali di Sinner, tutte tirate nei momenti decisivi. Straripante l’azzurro, sposta l’iberico e lo infila. One Man Show in questo momento, 7 punti di fila, tutti vinti con forza e qualità. Diventano 8, a zero siamo 5-1. Che resistenza nei primi game, e ora allungo micidiale. Vede lo striscione del traguardo, manca un piccolo grande game. Ormai lo spagnolo è alle corde, un errore col diritto ai vantaggi lo condanna al primo Match Point! In rete il rovescio, Game Set Match SINNER!!! Batte Alcaraz per la quarta volta in carriera, nessuno c’è finora riuscito. Vola in finale, dove trova la sua “bestia nera” Medvedev. Intanto può godersi una splendida vittoria, la 48esima in stagione. Cerca il terzo titolo dell’anno e strappa un nuovo best ranking in carriera, n.4 come Adriano Panatta. APPLAUSI!
[1] Carlos Alcaraz vs [6] Jannik Sinner (non prima ore: 13:30)
Statistiche | Alcaraz | Sinner |
---|---|---|
ACES | 4 | 1 |
DOUBLE FAULTS | 0 | 0 |
FIRST SERVE | 45/63 (71%) | 44/75 (59%) |
1ST SERVE POINTS WON | 27/45 (60%) | 29/44 (66%) |
2ND SERVE POINTS WON | 5/18 (28%) | 15/31 (48%) |
BREAK POINTS SAVED | 3/8 (38%) | 7/9 (78%) |
SERVICE GAMES PLAYED | 10 | 9 |
RETURN RATING | 130 | 225 |
1ST SERVE RETURN POINTS WON | 15/44 (34%) | 18/45 (40%) |
2ND SERVE RETURN POINTS WON | 16/31 (52%) | 13/18 (72%) |
BREAK POINTS CONVERTED | 2/9 (22%) | 5/8 (63%) |
RETURN GAMES PLAYED | 9 | 10 |
NET POINTS WON | 10/14 (71%) | 12/19 (63%) |
WINNERS | 16 | 19 |
UNFORCED ERRORS | 6 | 6 |
SERVICE POINTS WON | 32/63 (51%) | 44/75 (59%) |
RETURN POINTS WON | 31/75 (41%) | 31/63 (49%) |
TOTAL POINTS WON | 63/138 (46%) | 75/138 (54%) |
MAX SPEED | 213 km/h 132 mph | 213 km/h 132 mph |
1ST SERVE AVERAGE SPEED | 190 km/h 118 mph | 200 km/h 124 mph |
2ND SERVE AVERAGE SPEED | 160 km/h 99 mph | 165 km/h 102 mph |
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