Considerato il “discepolo” di José Mourinho e per certi versi il suo erede – vuoi per la comune nazionalità portoghese, vuoi perché cresciuto sotto l’ombra dell’attuale tecnico della Roma -. André Villas-Boas, negli anni, non è riuscito a raggiungere il livello dello Special One, sebbene nella sua carriera da allenatore abbia allenato delle big europee come Porto, Chelsea e Tottenham. Adesso però Villas-Boas ha deciso di dedicarsi a un altro sport. Stavolta non ci sono campi in erba o palloni, bensì motori e pedaliere. Il portoghese è infatti diventato un pilota rally.
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Villas-Boas, quella per il rally è una vera passione
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La sua passione per le auto da corsa era già stata rivelata nel 2013, quando abbandonò la panchina del Tottenham e rivelò al quotidiano portoghese O Jogo che nel decennio successivo si sarebbe dedicarsi alle corse di rally. “La mia passione per il calcio mi spinge a viverlo molto intensamente per 11 mesi e a dedicarmi a quello, ma credo che la vita ti permetta di godere di altre cose – dichiarò -. Per me c’è un limite e, nei prossimi 5-10 anni, smetterò di fare l’allenatore. Gareggiare alla Dakar è l’ambizione di una vita per me ed è qualcosa che so di dover fare“.
Dopo aver allenato in Russia e in Cina, Villas-Boas annunciò che si sarebbe preso una pausa per partecipare alla Dakar del 2018. Tuttavia, dovette ritirarsi dal rally del deserto dopo essersi schiantato contro una duna di sabbia nella quarta tappa in Perù, infortunandosi alla schiena. Si consolò successivamente partecipando alla Baja TT do Pinhal nel 2018 guidando un Can-Am Maverick X3.
Il classe 1977 è poi tornato a dirigere un club tra il 2019 e il 2021, quando ha assunto la guida del Marsiglia in Ligue 1.
Ha poi corso di nuovo nel 2022 nel Rally di Portogallo, tappa del WRC. Dopo la gara, Villas-Boas ammise che si trattò di “un sogno che si è avverato. È una di quelle cose che si sognano da ragazzi. Guardo i rally da quando ero piccolo. A dire la verità, è molto stressante – raccontò -. Non mi rendevo conto di quanto fosse intenso“.
L’anno scorso, inoltre, Villa-Boas, ai microfoni di WRC.com, ha anche parlato della sua collezione di auto e di come abbia sempre voluto fare rally. “Mi piace collezionare auto di prestigio, ho sempre voluto possedere un’auto da rally, così ho iniziato a cercare. All’inizio ero in un limbo. Fortunatamente ho un buon rapporto con il Gruppo PSA e la prima auto che mi è stata proposta è stata una Citroën C4 di Loeb. Era un’auto fantastica, con 6 vittorie, ma doveva essere ricostruita. Era già in circolazione da un po’, era stata venduta da Citroën e in seguito utilizzata da alcuni piloti, quindi aveva vissuto dieci anni molto intensi“. Tuttavia, negli ultimi tempi Villas-Boas ha ammesso di voler allenare una nazionale. Tornerà definitivamente al calcio o si dedicherà al 100% al rally? E perché non entrambe? Staremo a vedere.
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