C’è la velocità, ma soprattutto l’esperienza a fare la diff erenza in una giornata dove ad attenderlo al traguardo c’era pure un tifoso speciale. Questa prima tappa della Dakar diffi cilmente se la scorderà Carlos Sainz. La leggenda spagnola, alla sua sedicesima partecipazione al raid, regala infatti all’Audi il successo nella prova che vedeva la carovana impegnata lungo un percorso di oltre 600km a Sea Camp di cui 368km su tratto cronometrato. Una speciale in cui i rifl ettori sono stati tutti puntati sul confronto diretto tra Sainz e Loeb, decisosi soltanto all’ultimo chilometro tra sabbia, dune e canyon. Per soli dieci secondi il madrileno è riuscito a spuntarla sul francese, calando il bis al volante della RS Q e-tron E2 dopo il successo nel prologo del sabato.
Il meglio per lui doveva però ancora arrivare, perché ad attenderlo all’arrivo della prova c’era suo fi glio Carlos Jr. Per l’occasione il pilota Ferrari ha deciso di godersi il Capodanno in Arabia, seguendo le gesta del padre in elicottero lungo il percorso. Una passione, quella per i motori, tramandata di padre in fi glio, che continua a scorrere nelle vene. Mentre Carlos padre sorride per la super prestazione, suo fi glio non può che ammirare quanto fatto da colui che è il suo maestro di vita: «Questa è la mia prima volta alla Dakar – ha detto Sainz jr – è stata una bellissima avventura poter seguire dall’alto papà, inoltre ha vinto la prova e tutti noi siamo felicissimi».
Chissà mai che un giorno non vedremo entrambi in azione al raid: «Seguo questa competizione da quando avevo 16 anni – ha svelato Carlos jr – se sono qua è perché la Dakar mi piace e mi interessa. La prova è stata un mix di sensazioni, perché quando papà ha forato pensavo che la sua gara fosse fi nita lì, infatti temevo di portargli sfortuna. Poi però è ripartito e ha vinto». Se Sainz si prende i rifl ettori della scena, in casa Audi la nota dolente è invece rappresentata dai 15 minuti di penalità infl itti a Ekstrom, colpevole di aver saltato un waypoint. Lo svedese lascia quindi la terza posizione all’idolo locale Al Rajhi, mentre Peterhansel non va oltre l’ottavo posto. Giornata complicata anche per il campione in carica della Toyota Nasser Al-Attiyah, soltanto sesto con un distacco dalla vetta di oltre sette minuti.
Per quanto riguarda invece le due ruote, la tappa dell’1 gennaio ha giocato un brutto scherzo a Sam Sunderland. Il vincitore della precedente edizione della Dakar è stato infatti vittima di una caduta nel corso del 52° chilometro, a tal punto da accusare forti dolori alla schiena ed essere trasportato all’Ospedale di Yanbu. A mettere le mani sulla prova ci ha pensato quindi Ricky Brabec, che ha sfruttato la pioggia di penalizzazioni infl itte a Sanders, Barreda e Quintanilla per aver oltrepassato il limite di velocità previsto dal regolamento. L’alfi ere della Honda guarda quindi tutti dall’alto, mentre Paolo Lucci è il migliore degli italiani con il 23° posto nella generale. Oggi la seconda tappa da Sea Camp ad Alula.
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