MotoGP, Ducati non si ferma: “Nel 2023 moto ancora più potente”

ROMA – La stagione 2023 di MotoGP è ormai alle porte, e la Ducati si presenta come la moto da battere anche nel nuovo anno. Infatti, a Borgo Panigale si augurano che il titolo vinto da Francesco Bagnaia sia solo il primo di tanti successi. A ribadirlo è Davide Barana, che in un’intervista a Marca ha rilanciato: “È incredibile come ogni anno ci vengano nuove idee per migliorare il motore. È difficile perché i motori attuali sono gli stessi da dieci anni. Il motore di quest’anno sarà più potente di quello dell’anno scorso, e stiamo anche già lavorando su quello di marzo. Siamo quasi al limite dello sviluppo, ma le idee non ci mancano; ci manca solo il tempo necessario per silupparle”. Il direttore tecnico della Ducati ha anche commentato la situazione relativa all’aerodinamica: “Non mi aspetto grandi rivoluzioni, come ci sono state in passato, ma porteremo cose nuove ai test di Sepang. Ci sono alcune soluzioni molto visibili, per cui non le abbiamo svelate alla presentazione. Quando ti seguono o copiano tu, significa che hai fatto bene, ma questo non è un motivo per fermarti, ma per avanzare. Vedremo come vanno, perché il pilota ha un peso importante in questo”.

L’importanza della tecnologia

Negli ultimi anni, inoltre, è diventata sempre più importante l’incidenza della tecnologia. Su questo aspetto, Ducati collabora attivamente con Lenovo, il cui direttore delle sponsorizzazioni, Lara Rodini, ha commentato: “Ducati cercava un partner che li aiutasse a gestire la parte tecnologica e li accompagnasse nella trasformazione digitale. È una vera collaborazione, non una sponsorizzazione. Fin dall’inizio abbiamo analizzato e cercato soluzioni per metterli a disposizione del team. Non si può dire molto perché ci sono progetti riservati, ma loltre alla trasformazione digitale, si fanno valutazioni importanti su intelligenza artificiale e realtà virtuale. Il garage remoto, infatti, è un progetto già annunciato: il quartier generale è collegato con il team in pista e si fanno alcune attività in parallelo. È una bella rivoluzione. La F1 lo fa da tempo, ma lì hanno più risorse, sia di budget che di persone”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/moto

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