Ore 12.00 di San Valentino: precisa come una freccia che trafigge il cuore, la nuova SF-23 s’è manifestata nel miglior modo che fosse possibile immaginare. Il silenzio ha rotto la calma piatta di Fiorano e la macchina ha girato in pista davanti a una platea di addetti ai lavori, rappresentanti di tifosi e studenti universitari raccolti sulla tribunetta da cinquecento posti giusto dietro quello che fu – pardon, che è – l’ufficio di Enzo Ferrari.
Lo svelamento è stato un inno alla sostanza, dopo tanti lanci fasulli di macchine vecchie, livree nuove e addirittura modelli posticci in scala 1:1. A portarla in pista è stato Charles Leclerc, mentre circa quaranta minuti più tardi è stato il turno di Carlos Sainz. Entrambi già prima di guidarla s’erano detti «contenti di potersi spingere l’un l’altro», e soprattutto «per vincere il titolo mondiale». La macchina è apparsa una sostanziale evoluzione della già ottima F1-75 e, tra motore più affidabile e geometrie delle sospensioni per poter girare più bassa e quindi con maggior effetto suolo, promette un passo in avanti. E se sei arrivato secondo nel Mondiale, sai, sappiamo, cosa significa.
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Ecco la nuova Ferrari SF-23 di Leclerc e Sainz
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