Formula E: Evans O Rei di San Palo, il podio del Brasile è tutto Jaguar

Si accende dal giro 20 la corsa, alla ripartenza dopo la seconda Safety Car. Le posizioni definite dalla qualifica sono mescolate e Cassidy si ritrova al comando e lo conserva fino al giro 32, ovvero, 1 oltre la distanza di gara prevista, 3 prima della bandiera a scacchi, per il recupero parziale dei giri passati dietro Safety Car.

Jaguar si prende il podio

Cassidy, Evans, Da Costa, Vandoorne, Wehrlein, Vergne, Bird, sono 7 piloti tutti in corsa per il successo tra giro 20 e giro 29. L’attivazione dell’Attack Mode ritocca un po’ la fisionomia della classifica ma sono le Jaguar a correre con il passo migliore. Così, emerge un terzetto formato da Cassidy, Evans e Bird, a staccarsi dagli altri, da Vandoorne, Vergne e Da Costa, autore il portoghese di Porsche di un lungo al giro 25. 

A tre giri dal termine, un attacco spettacolare nei metri finali della staccata, in fondo al lunghissimo dritto di partenza, posiziona Evans in testa, con Cassidy davanti all’altra Jaguar di Bird. 

Questa vittoria arriva nel momento giusto, la macchina era veloce. Un uno-due-tre Jaguar, entrambe le squadre hanno operato bene. Noi abbiamo svolto un gran lavoro di preparazione al simulatore, non era una gara facile sotto il profilo strategico.

In gara ho provato a costruire il mio momento nel quale usare il vantaggio di energia, sono felicissimo di conquistare punti importanti“, racconta Evans.

Un ePrix di San Paolo corso su un circuito velocissimo per gli allunghi in serie, interrotti da curve lente che hanno movimentato la gara, per le opportunità di sorpasso e i tamponamenti (svariati) a danneggiare le monoposto.

Cassidy conquista punti pesanti

Sul podio finiscono tre monoposto motorizzate Jaguar, essendo Envision Racing team cliente. È la prima volta di due piloti neozelandesi sul podio, con Evans e Cassidy. Contento dell’esito finale è anche il kiwi di Envision: “Sono felicissimo del podio, con una gara come questa. È stata la Formula E nella sua massima espressione. C’erano molte ragioni per lasciare andare Mitch, c’era il serio rischio di finire terzo. Ho provato di tutto per vincere ma alla fine è il miglior risultato che potessimo ottenere”. Prima dell’ePrix, Cassidy nel mondiale era quinto con 43 punti, staccato di 37 da Wehrlein.

Bird, l’errore di Hyderabad consiglia cautela

Chi, invece, ammette di esserci andato cauto con l’aggressività nel finale è Sam Bird. Le immagini dell’ePrix di Hyderabad, nel quale Bird ha fatto strike e centrato la Jaguar gemella di Evans, hanno avuto un ruolo nella condotta di gara di Bird: “E’ incredibile per Jaguar riuscire a monopolizzare tuti i posti sul podio, non penso sia mai riuscito prima. Quanto a me, sono un po’ deluso perché sono arrivato sui primi, però, mi si sono ripresentate le immagini dell’India, mi sono detto di non fare nulla di sciocco e abbiamo portato il risultato a casa”.

Se i  protagonisti sono tre piloti motorizzati Jaguar, va forte Pascal Wehrlein, che dopo l’errore in qualifica a cacciarlo in 18^ posizione recupera e termina settimo. L’altra Porsche di Da Costa finisce ai piedi del podio, a 3″4 da Evans, a comandare un gruppetto con le DS di Vergne e Vandoorne, poi Wehrlein. Più staccate le due McLaren, ottava e nona con Hughes e Rast.

Maserati non concretizza

Chiude la top ten Buemi, davanti a Guenther, unica Maserati all’arrivo. Ancora una volta per il Tridente una gran qualifica non tradotta in punti in gara, tra errori e prestazioni ridimensionate sul passo. Tra poco meno di un mese la Formula E tornerà in pista con la prima gara europea, l’ePrix di Berlino, in programma il 22 e 23 aprile, in un duplice appuntamento con gara-1 e gara-2.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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