Nei restanti 10 giri non accade molto, in realtà. Le posizioni contendibili restano quelle ai margini del podio, con il terzo che cambia titolarità e va a Jean Eric Vergne, dopo un confronto con Mitch Evans e Antonio Felix Da Costa.
Jaguar regina di Berlino in gara-1, ma c’è anche Maserati sul podio
Chi comanda in modo autorevole e dal giro 23 rompe gli indugi, è Nick Cassidy. Il pilota Envision – partito ottavo – vince gara-2 a Berlino, controllando sulla Andretti di Jake Dennis, secondo. Un powertrain Jaguar, uno Porsche – entrambi con i team clienti -, uno DS Penske nelle prime tre posizioni.
La cavalcata di Cassidy verso la vittoria inizia al giro 23, con un super sorpasso in curva 6, dove con una manovra salta tre monoposto e, 7 giri più tardi, è al comando dell’ePrix.
Una gara-2 uguale al sabato per quanto riguarda le strategie di smarcamento dell’Attack Mode, per nulla un reale vantaggio nel recuperare posizioni. Così, entro i primi 10 giri di gara, la quasi totalità dei piloti ha esaurito i 4 minuti obbligatori di attivazione della modalità a 350 kW (476 cv).
Prima ancora del via, il “momento Cavallo Pazzo” registra l’invasione di un paio di tifosi, a interrompere la procedura di partenza sedendosi davanti alle piazzole delle monoposto. Superato il momento di protesta degli attivisti, il via all’ePrix.
Le prestazioni ABT Cupra sfumano su un asfalto asciutto, diversamente dalla qualifica corsa sul bagnato e che ha visto le due monoposto motorizzate Mahindra avere un passo nettamente superiore a tutti gli altri. Rimonta bene, invece, Maserati, che chiude con Guenther sesto, in un recupero di ben 15 posizioni.
This is the moment @nico_mueller led an E-Prix for the first time! @SABIC #BerlinEPrix pic.twitter.com/RlEX3lEuCh
— ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) April 23, 2023
Mortara, invece, pure nel gruppetto dei primi 10, ha concluso la gara con la rottura dell’ala anteriore, finita sotto la ruota anteriore destra e la necessità di fermarsi ai box per sostituirla.
Il ritmo al rallentatore imposto alla corsa, per gestire l’energia, ha caratterizzato tre quarti di gara, prima che Cassidy rompesse gli indugi e andasse all’attacco.
“Sapevo che eravamo in partita, lo siamo stati nelle ultime 5 gare. Ieri ho avuto una grande occasione e ho sbagliato, oggi l’abbiamo concretizzata“, dice a caldo Cassidy.
Una superiorità di prestazione riconosciuta da Jake Dennis, ieri protagonista di un attacco finito male, per problemi anche ai freni, nel quale è rimasto coinvolto anche un incolpevole Da Costa.
Torna a conquistare punti, dopo un grande avvio di stagione, Dennis: “Non vedere l’arrivo dall’Arabia Saudita era qualcosa di sconvolgente. Sì, avevo più energia in gara ma il riferimento era così alto che avrei dovuto prendere troppi rischi. Sono felicissimo, vediamo il traguardo e portiamo a casa 18 punti. A 8 giri dalla fine Nick ha alzato il ritmo e per superarlo avrei dovuto prendere troppi rischi“, ammette l’inglese.
Giù dal podio finiscono Evans, seguito da Da Costa, Guenther, Wehrlein – che resta leader del mondiale -, Vandoorne, Mueller e Ticktum.
“É stata davvero una gara caotica, sono felice che sia finita”, è il “sospiro di sollievo” di Vergne. “È stata una di quelle gare dove nessuno voleva essere al comando, decisamente strategica e difficile: sono molto contento di aver ottenuto il podio.
Il campionato non è qualcosa a cui pensi in questo momento, restano moltissime gare e noi come squadra dobbiamo fare ancora molto. Dobbiamo spingere per recuperare le prestazioni delle Jaguar“.
Il mondiale tornerà in pista il prossimo 6 maggio, quando si correrà l’ePrix di Monaco.
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