Ferrari, da Schumacher a Leclerc: com'è finita la stagione dopo il ritiro al debutto

ROMA – La stagione 2023 di Formula 1 non è certo cominciata come sperato, per Ferrari. Al gap con Red Bull già noto e pronosticabile, infatti, nel GP inaugurale in Bahrain si è aggiunto il colpo di scena del ritiro di Charles Leclerc, per motivi ancora tutti da chiarire. Uno “shock”, lo ha definito Frederic Vasseur, e in effetti l’affidabilità doveva essere una delle poche certezze di una SF-23 ancora in fase di rodaggio da diversi altri punti di vista. Un avvio negativo, che non può essere di buon auspicio per il resto della stagione; il trend degli ultimi 28 anni, infatti, è chiaro: nel periodo considerato, a partire dall’epoca Michael Schumacher, nessun pilota della Ferrari ha vinto il titolo iridato dopo essere incappato in un ritiro nel primo Gran Premio

Da Schumacher a Vettel e Raikkonen, cronistoria di una “maledizione”

Proprio Michael Schumacher ha iniziato la sua epopea in Ferrari con un ritiro a causa di un problema ai freni, nel 1996, in Australia; due anni più tardi, un problema al motore, sulla stessa pista. Nel 1997, Eddie Irvine è protagonista di un incidente al via, dopo aver mancato il punto di frenata alla prima curva. Gli anni 2000 si sono aperti con il quinquennio d’oro di Schumacher a bordo della Ferrari, e proprio in questo periodo va in scena l’unica (parziale) eccezione a questa statistica: infatti, nel 2002 e nel 2003 sono arrivati i ritiri di Rubens Barrichello alla prima gara, anche se entrambi a causa di incidenti, e non per problemi alla monoposto. Il 2005 si è aperto con il ritiro di Schumacher dopo un contatto con Nick Heidfeld: il “Kaiser” non ha poi vinto il titolo a fine anno. Negli anni successivi, si sono registrati i doppi ritiri nel 2008 e 2009, quello di Massa nel 2012 (dopo un contatto con Bruno Senna), e quelli di Raikkonen nel 2015 (pneumatico fissato male) e 2016 (problema al turbo). In tutte queste stagioni, i piloti della Ferrari non sono riusciti a vincere il titolo a fine anno, sia per i punti persi che, soprattutto, per aver sempre trovato di fronte avversari molto più efficienti e costanti. Numeri e tendenze che Leclerc e Sainz sperano di invertire, ma l’inizio non è dei più promettenti. 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/formula-1

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