ROMA – La stagione 2023 di F1 è ormai alle porte, e c’è grande curiosità di vedere chi riuscirà a contendere il titolo a Max Verstappen. Il pilota della Red Bull, infatti, dopo i due titoli conquistati nel 2021 e nel 2022 (l’ultimo da assoluto dominatore), è il grande favorito per potersi ripetere ancora. Ma tra il duello con Lewis Hamilton e la Ferrari che prova ad inserirsi, Verstappen ha spiegato i motivi per i quali una concorrenza vera e costante lungo l’arco dell’anno sarebbe più che gradita: “La rivalità con Hamilton non è un qualcosa che necessariamente mi carica. Ci sono anche altre grandi squadre, come Ferrari e McLaren. Spero che possano tutti lottare per il titolo, un giorno: è un qualcosa che la F1 vuole e di cui ha bisogno“. Una rivalità che può derivare anche dal compagno di squadra Sergio Perez; sul rapporto con il messicano, ai microfoni di Crash-net Verstappen ha aggiunto: “Per il team, è importante che continuiamo a lavorare per progredire tutti insieme. Le polemiche? Siamo abbastanza professionisti da andare avanti, è normale che ogni tanto gli animi si scaldino. Anche dopo ogni gara siamo pieni di adrenalina”.
Con le 15 vittorie nel 2022 (record assoluto), Verstappen si è assicurato il secondo titolo mondiale, raggiungendo piloti come Fernando Alonso, Mika Hakkinen e Emerson Fittipaldi, e se dovesse confermarsi eguaglierebbe nientemeno che Ayrton Senna. Ma l’olandese assicura di non essere troppo interessato alle statistiche, sottolineando che ha raggiunto già più di quanto sperasse da bambino: “Penso di aver raggiunto già molto più di quanto io abbia mai sognato. Cerco sempre di tirare fuori il meglio, e sinceramente non mi preoccupo di come mi piazzo tra i più grandi piloti di tutti i tempi. Ho un contratto fino al 2028, e ovviamente voglio vincere più gare e titoli con questo team, ma non mi sono mai interessate le statistiche. Voglio solo terminare ogni weekend con la consapevolezza di aver dato il meglio di me. Quando smetterò di correre, mi guarderò indietro e mi chiederò: ‘Ho dato tutto quello che avevo?’. Se la risposta sarà affermativa, allora sarò contento”.
Lottare per il titolo è il culmine di un processo che deve necessariamente passare per la lotta a metà o in fondo alla griglia, come ha sottolineato il classe ’97: “Sicuramente in carriera perdi più di quanto vinci, quindi è dura, ma devi accettare che la F1 è così. Normalmente, ci sono una o due volte all’anno in cui puoi vincere, per cui mentalmente devi essere presente. Quando lotti a metà griglia, devi affrontare tutto il processo di apprendimento per sperare di approdare in un team vincente. E quando ci arrivi, devi dimostrare quello che hai imparato e mettere tutto sul tavolo“.
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