Il nuovo accostamento alla F1 di un vero e proprio nome-brand iconico del motorsport a quattro ruote come quello di Andretti emana fascino ed emozioni succulente. Ma non solo. Fa risuonare nelle corde di una memoria mai sopita tutti i tentativi compiuti dalle supreme glorie del circus di mettere in piedi un team di F1 di successo. Dal 1950 ad oggi i piloti campioni del mondo che hanno tentato l’avventura di mettersi in proprio come costruttore passando dall’abitacolo al muretto sono stati in 6: Jack Brabham, Graham Hill, John Surtees, Jackie Stewart, Emerson Fittipaldi ed Alain Prost.
Tra i membri di questo club molto esclusivo, il più vincente/consistente è stato proprio il primo ad averci provato: “Black Jack” Brabham. La sua omonima scuderia, fondata nel 1962, non solo è stata la più longeva (trent’anni di vita agonistica dal 1962 al 1992) in questo esclusivo scenario. Ma ha vinto la bellezza di 35 Gran Premi nel Mondiale di F1 issandosi sul tetto del mondo ben 6 volte con le vittorie di 4 titoli Piloti nel ’66, ’67, ’81 e ’83 e di 2 campionati Costruttori nel 1966 e 1967. Risultati che hanno fatto della Brabham un nome leggendario di questo sport.
Inoltre, Jack Brabham è stato l’unico ad essersi finora aggiudicato l’iride a bordo di una vettura tutta sua nelle insolite vesti di pilota-costruttore. Ed ancora, caso più unico che raro in questo contesto del tutto speciale, il marchio Brabham ha trionfato con proprietà diverse spiccando per l’eccezionale versatilità di adattamento ai tempi. Alle affermazioni negli anni Sessanta con lo storico patron Jack sono susseguite infatti le imprese dei primi anni ’80 con Bernie Ecclestone a capo della squadra.
Molto più ridimensionati, invece, i risultati degli altri colleghi campioni del mondo cimentatisi in questo progetto avvincente. Solo la Stewart di Jackie e del figlio Paul è riuscita a vincere un gara del Campionato del Mondo di F1. Gli altri non ce l’hanno fatta nonostante la buona volontà e gli sforzi compiuti. In alcuni casi, poi, la storia avrebbe potuto prendere una piega diversa se non fosse accaduta la tragedia. Ci si riferisce al fatale incidente aereo del 1975 che pose fine dramaticamente alla vite di Graham Hill, del pilota Tony Brise, di altri membri del team e che, di fatto, decretò la fine della stessa squadra.
Fonte: https://www.circusf1.com/2023/01/f1-lavvincente-richiamo-di-andretti-e-dei-piloti-iridati-che-diventano-costruttori.php
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