ROMA – “Mio padre era il mio fan numero uno, voleva che fossi bravo in ogni gara, quindi no, non c’è mai stato un dubbio perché ero sicuro che avrebbe voluto che fossi lì e che vincessi per lui”. Charles Leclerc ha descritto così, all’interno della sua biografia “Le Prodige”, il rapporto con il padre Hervé, scomparso nel 2017 dopo una lunga malattia. Una morte che, inevitabilmente, ha colpito fortissimo l’allora ventenne, che non aveva ancora esordito in Formula 1. “La scomparsa di Jules (Bianchi, ndr) era stata uno shock – ha spiegato il monegasco -. Qualcosa di difficile da capire e da accettare. Perdere mio padre, che mi ha aiutato tanto nella mia carriera, è stato un altro shock“.
“È stata dura – ha aggiunto Leclerc -. Non importa cosa fai, niente ti prepara al momento in cui perdi tuo padre. Sono diventato più maturo perché la sua perdita mi ha fatto assumere più responsabilità di punto in bianco, facendomi crescere come uomo. Mentalmente – ha concluso – sono più forte che mai dopo aver perso mio padre così presto nella mia vita. Questo è qualcosa che ti cambia per sempre
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