Serie A, il regno dell’equilibrio. E tra le 7 già a Torino c’è la storia del gioco

È bastata una partita, la vittoria di Trieste su Scafati, per determinare 4 qualificate in un colpo. A una giornata dal giro di boa già 7 squadre sono sicure di volare – o arrivare in treno – a Torino dal 15 al 19 febbraio. Eppure la Serie A è il regno dell’incertezza e lo dimostrano le due più grandi che pagano dazio alle fatiche di Eurolega. Dopo la Virtus caduta contro una grande Tortona che ormai è chiaramente terza forza del campionato (e soltanto Venezia può ambire a scalzarla dal podio, anche per qualità dell’organizzazione societaria), pure Milano ha ceduto, nella fattispecie alla voglia di riemergere di Napoli che ha cominciato il restyling e si è affidata alla saggia sagacia di Cesare Pancotto. Vedremo altre sconfitte delle due big, attese peraltro in settimana al doppio turno di Eurolega. Ma nessuno si azzardi a dire che il campionato possa essere influenzato da questo. Perché ognuno scrive la propria storia.

Varese e Pesaro di nuovo alla ribalta

Dimostrano Varese e Pesaro che tornano alla ribalta, riportando cultura e passione cestistica delle loro terre. Varese con un progetto innovativo e ricco di energia e visione. Pesaro che ha costruito un organico sensato e lo ha affidato alle maestria di Jasmin Repesa. E Repesa fa crescere i nostri: dopo Davide Moretti ora sta riemergendo Ricky Visconti. Poi a Torino ci sarà Trento, ci sarà la Reyer Venezia, che sta rilanciando un nuovo ciclo, affidandosi alla continuità tecnica con coach De Raffaele e organizzativa con il presidente Federico Casarin. Il quale ieri ha visto giocare il figliolo mandato a crescere tra le capaci mani di Ramagli. Ecco, spiacerebbe se Verona, che investe sui giovani fosse invischiata fino all’ultimo nella lotta salvezza. Altre dovrebbero seguire Verona e la Fip dovrebbe incentivare i club a fare come la Scaligera, non soltanto in A. L’8ª per Torino sarà Brescia, o Scafati o Brindisi. Intanto Andrea Cinciarini ha privato il ct Pozzecco del record di assist. Cincia merita ogni traguardo, anche se ora è più facile fare assist. E fa bene il Poz a rendergli merito, vero uomo di sport. Queste sono storie da comunicare.

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