Il mondo della pallavolo si è schierato in maniera compatta contro l’invasione russa e a difesa del popolo ucraino. E la Da Rold Logistics Belluno non fa eccezione. Anzi, va oltre. Perché la società dolomitica non esprime la sua solidarietà solo a parole, ma in maniera concreta e tangibile. Come conferma il presidente Sandro Da Rold: «Domenica, alle ore 18, giocheremo alla Spes Arena una partita molto importante contro il Volley Garlasco. Ma di fronte alle immagini di guerra che arrivano dall’Est Europa, e che rimbalzano quotidianamente sui nostri schermi e all’interno dei giornali, anche il concetto di importanza, in relazione allo sport, è del tutto relativo. Ecco perché abbiamo deciso di devolvere l’intero ricavato della prossima sfida al popolo ucraino, oppresso dal conflitto e costretto a fuggire dalla propria terra».
Nello specifico, il club presieduto da Sandro Da Rold donerà la cifra legata alla vendita dei biglietti alla Croce Rossa Italiana, in prima fila per far fronte all’emergenza nell’Est Europa: «Ho preso contatto con il Comitato bellunese della stessa Croce Rossa, una realtà che sta già rispondendo alle necessità di chi è ostaggio della guerra. In Ucraina mancano acqua, cibo, elettricità, medicine. E, nel nostro piccolo, vogliamo dare una mano. Oltre al ricavato della partita, noi stessi, tra società e gruppo squadra, raccoglieremo delle risorse da destinare a chi, in questo momento, sta soffrendo».
Domenica, quindi, c’è un motivo in più per raggiungere la Spes Arena: «Chi decide di passare un paio d’ore al palasport a sostenere i rinoceronti – conclude il presidente della DRL – potrà quindi alimentare la macchina degli aiuti umanitari».
In questo momento storico, le vicende nell’Est Europa hanno la priorità. Come è prioritario sostenere la popolazione oppressa. Per questo, la Da Rold Logistics Belluno ha deciso di posticipare al prossimo match di campionato l’iniziativa rivolta alle donne: tifose e appassionate di volley sono invitate a entrare gratuitamente in occasione del derby veneto, in programma il 27 marzo contro San Donà di Piave. «Ci scusiamo per il disguido, ma gli eventi legati alla guerra ci hanno portato a questo cambio di programma. Il tema della parità di genere ci sta particolarmente a cuore, ma siamo certi che anche le donne, domenica, pagheranno volentieri l’entrata, sapendo che le risorse andranno a favore degli ucraini. L’invito di entrare senza versare 1 euro slitta solo di qualche giorno».
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