Rimpianto Savigliano per il quarto set contro Fano

SERIE A3

MONGE GERBAUDO SAVIGLIANO           1
VIGILAR FANO                                         3
20-25, 20-25, 25-15, 22-25

Savigliano: Gonella 4, Mellano, Ghibaudo 20, Garelli 1, Gallo, Bosio, Ghio 6, Galaverna 22, Rabbia, Bergesio, Vittone 1, Testa, Dutto 6, Manca. All.: Bonifetto
Fano: Nasari 11, Roberti, Zonta 1, Bartolucci 7, Carburi, Stabrawa 23, Chiapello 1, Cesarini, Ferraro 8, Galdenzi 2, Bernardi, Gori 2, Gozzo 14. All.: Castellano

CAVALLERMAGGIORE Le chiacchiere stanno a zero, lo sappiamo. Ma se arrivi tanto così dal rimontare Fano che di questi tempi ha l’argento vivo addosso ed era avanti di 2 set, significa che ci sei, che di risorse da spendere – caratteriali e tecniche –  ne hai ancora. È con questa presa d’atto che il Monge Gerbaudo deve farsi forza in vista delle restanti quattro partite. La Vigilar non ha rubato l’intera posta, sia chiaro. Ma il rammarico saviglianese per non aver racimolato almeno un punto (preziosissimo) è grande, visto che nel quarto set i padroni di casa si erano trovati a condurre 13-9 e, tra l’aggancio (14 pari) e il riaggancio (20 pari), non hanno saputo preservare uno scarto di 2 lunghezze. E si sa che a questi livelli il minimo errore, la minima distrazione costano cari.

Il Monge Gerbaudo – diagonale palleggio opposto con Vittone e capitan Ghibaudo, Ghio e Mellano al centro, Galaverna e Dutto di banda, Rabbia libero – nei primi due set ha attaccato quasi sistematicamente per vie laterali: 7 i punti di Galaverna solo nel primo parziale. Ma ha sofferto parecchio al centro: Fano ha colpito con i centrali, specie con Ferrante, e ovviamente con l’oppostone Stabrawa, pochissimo con le bande, ma tanto è bastato, da metà in poi, per andare in fuga.
Nel secondo set, a scavare il solco sul 10 pari sono stati due ace ipnotici del neoentrato Gori, 2 errori in attacco, un colpo di prima del palleggio mancino Zonta con muro a zero, una murata su Ghibaudo. Nel frattempo, con l’ingresso di Gonella (1 ace e 2 punti a muro nel parziale) per Mellano, i rapporti al centro si sono riequilibrati e anche Ghio è stato più coinvolto da Vittone.

Il terzo set saviglianese, segnato da un approccio rabbioso e da un ritmo tambureggiante, ha rasentato la perfezione (2 errori di squadra contro i 7 degli ospiti). Una battuta tremendamente efficace ha messo sotto pressione le ricezione della Vigila disinnescandone le risposte; Vigilar a lungo doppiata fino a scivolare al -12 (22-10). Un Ghibaudo “on fire” ha piazzato due ace di fila a spese di Gozzo per il 10-5, ma non soltanto dalla linea dei 9 metri il capitano e l’S1 (3 ace a testa nel parziale) hanno fatto sfracelli: emblematica la pipe di “Gala” per il set point a spese di Cesarini (alla fine MVP).

Nel quarto atto l’onda travolgente del Monge Gerbaudo si è prolungata fino al 13-9, salvo poi perdere di potenza. Alcune palle non gestite al meglio hanno favorito il recupero di Fano che ha attinto anche dalle bande, più Gozzo (notevole la sua elevazione) di Nasari, oltre al solito bicipite ipertrofico di Stabrawa. Il suo ace del 20-21 è stato il punto di non ritorno. E il sipario è calato con una murata di Bartolucci su Ghio.
In questo fondamentale poca differenza: 11 punti Fano vs 9. Più marcata invece in attacco (39% Savigliano vs 46%) e in ricezione positiva (47% vs 54%).

La disamina a caldo di Matteo Brignone, il vice di Bonifetto: «Ci abbiamo creduto e ci stava andare al quinto set contro un avversario di questo spessore. Con il nuovo allenatore sono loro sono cambiati ma nell’ultimo mese siamo cambiati tanto anche noi, stiamo bene, ci stiamo allenando bene, stiamo giocando bene. Purtroppo all’inizio non è andata secondo i piani, abbiamo sofferto in ricezione. Siamo stati bravi a riaprire la gara, peccato per quell’invasione di Dutto nel quarto set sul +4 a favore, che ha rinvigorito Fano. Adesso testa a Garlasco».

Nel dopo partita le due squadre con i rispettivi staff si sono mescolate per una maxi foto di gruppo con cui dire no alla guerra in Ucraina (a tutte le guerre). Lo sport insegna che al mondo non esistono nemici ma avversari, tali solo nell’arco di una partita.

GG – foto di Silvano Carta


Fonte: http://www.legavolley.it/rss.asp

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