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Continua la serie di squalifiche “retroattive” per doping comminate dalla FIVB ai giocatori russi, puniti per violazioni commesse nel lontano 2014. I relativi campioni, infatti, sono riemersi solo ora dopo essere stati nascosti per anni dall’agenzia antidoping locale (cosa che aveva portato a un caso internazionale con la squalifica della Russia da tutte le competizioni).
Dopo le note vicende riguardanti Dmitry Muserskiy e Alexander Butko, a essere sanzionato stavolta è l’opposto Pavel Moroz, che ha “patteggiato” una squalifica di 15 mesi per aver assunto la Trimetazidina, uno stimolante proibito dal regolamento. Il periodo di sospensione, iniziato il 1° gennaio di quest’anno, terminerà il 31 marzo 2023. L’ex nazionale, ormai 36enne, è recidivo: nel 2019 era stato squalificato per 18 mesi sempre per assunzione di sostanze vietate, ed era tornato a giocare solo nel 2021.