Il Pagellone di Paolo Cozzi – Porro non è più una sorpresa, Yant fatica

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Ci si aspettavano dei quarti di finale di Del Monte Coppa Italia interessanti e con possibili sorprese e cosi è stato, con la sola Trento capace di mantenere fede ai pronostici e a sbrigare la pratica Monza in poco più di un’ora. Fanno invece scalpore le sconfitte di Civitanova e Modena, che crollano di fronte a due squadre ben organizzate capaci di sfruttare tutte le occasioni che si sono presentate nel corso del match. E così, dopo anni in cui le semifinali erano appannaggio delle solite Big Four, ci saranno volti nuovi e nuove ambizioni alle finali di Casalecchio di Reno.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Partiamo con Civitanova-Milano, in cui i meneghini sono bravissimi a mettere sotto una Lube che fra assenti, rientri dal Covid, giocatori non al meglio e la stanchezza dovuta alla lunga trasferta di Champions League in Polonia ha sicuramente tanti alibi, ma anche la triste consapevolezza di aver già mancato due obiettivi stagionali. Civitanova non trova aiuto dal servizio e fatica molto a muro, e nonostante una ottima ricezione non riesce ad andare oltre ad un modesto 50% in attacco, accompagnato anche da tanti errori e murate subite.

Se Zaytsev () è la nota positiva del match e sembra essersi messo alle spalle l’operazione al ginocchio, chi fatica davvero tanto è Yant () che, come anche in altre occasioni, non convince appieno, e a colpi di grande potenza e fisicità unisce una moltitudine di errori, a partire dal servizio. Bene invece Diamantini () mentre Simon (), seppur autore di 12 punti, non riesce ad offrire quel guizzo in più, specialmente a muro, che avrebbe spostato l’ago della bilancia verso i padroni di casa.

In casa milanese tutto funziona bene, il muro è l’arma in più, unita ad un Patry () che quando serve mette giù i palloni importanti. Non sorprende più la lucida serenità con cui il giovane Porro () guida i suoi attaccanti, tra i quali spiccano Chinenyeze () e Jaeschke (): il francese è un’autentica spina nel fianco per i marchigiani sia a muro che in attacco. L’unico sottotono rimane Ishikawa () che riesce comunque ad offrire un buon rendimento in seconda linea.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Fallisce l’obiettivo Final Four anche la Modena di Bruno (), che dopo il passo falso in CEV Cup crolla anche nel derby emiliano. Se il palleggiatore brasiliano sembra ancora avere pause di gioco in cui perde di precisione e lucidità, è soprattutto la giornata no di Leal () a pesare come un macigno. Meglio Nimir () che però ancora una volta, davanti ad una partita da dentro o fuori, non riesce ad essere trascinatore come in altre occasioni. Ci prova Ngapeth (), ma 8 errori in battuta e 3 in attacco sono un fardello troppo importante per un fuoriclasse come lui. Alla fine si salva il solo Stankovic (), che a dispetto dell’età dimostra di essere ancora uno dei top player al centro.

Piacenza è brava a credere nell’impresa e a non mollare mai, anche se per l’ennesima volta si trova a fare i conti con un Lagumdzija () sottotono, ma per fortuna meno sbaglione che in altre occasioni. Chi entra in campo con l’occhio della tigre è invece Stern (), che trasforma in punto tutto quello che Brizard () gli alza! Positiva anche la prova del giovane Recine (), che scende in campo con l’atteggiamento giusto, mentre Caneschi () è l’unico giocatore che non riesce ad incidere nel match.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Chiude con un veloce 3-0 invece Trento, che non lascia scampo ad una Monza che, senza bomber Grozer, vede le sue possibilità assottigliarsi parecchio. Chi ispira e rende fluida questa nuova creatura di Lorenzetti è Sbertoli (), che ancora una volta sfrutta al meglio le sue bocche da fuoco, ma ancora una volta il mio personale MVP è Lavia (), ormai perfettamente calato nei panni del finto opposto e sempre più efficiente anche da posto 1-2. A lui si uniscono un Kaziyski () sempre perentorio nonostante gli anni e un Lisinac () che domina il centro della rete con uno strapotere fisico impressionante.

In casa Vero Volley è notte fonda sin dalle prime palle, con Orduna () che senza Grozer cerca di sfruttare Davyskiba (), ma il giovane attaccante non riesce a sfondare e chiude con 5 errori diretti e 5 murate subite. Chi manca completamente è Dzavoronok (), ovvero colui che si sarebbe dovuto caricare la squadra sulle spalle e invece, in prima linea e al servizio, sparisce nell’anonimato più totale. Meglio al centro capitan Beretta (), che in avvio di partita prova a caricare i suoi prima di essere inghiottito dal grigiore che cala in fretta su tutta la sua squadra.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/

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