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Quando pensiamo alla pallavolo femminile, in senso lato e a prescindere dalla declinazione scelta, nella nostra testa affiorano probabilmente le “solite” immagini: Paola Egonu o Tijana Boskovic, la Prosecco Doc Imoco Conegliano o il VakifBank Istanbul, la Champions League o le Olimpiadi. E non potrebbe essere altrimenti: per qualità, per clamore mediatico, perché – in generale – quando ci immaginiamo una cosa la vediamo all’apogeo della sua estrinsecazione.
Esiste, però, un altro aspetto: la bellezza di andare oltre, di scavare in profondità. Da una parte, abbiamo una pallavolo di coloro ai quali il destino, la natura o chiunque vogliamo ha regalato un qualcosa di unico e irripetibile: un talento fuori dal comune. Dall’altra, c’è una pallavolo di persone che magari non hanno ricevuto dono siffatto ma se lo sono dovute andare a cercare e guadagnare. Con il lavoro, la perseveranza, l’ambizione, la passione.
La Serie B, molto spesso, è questo. Qui troviamo storie autentiche, vere, reali. Storie di lavoro e di passione, appunto. Conosciamo meglio quella di Federica Foscari, libero siciliano – classe 1994 – con esperienze in diverse squadre in B1 (Orizzonte Volley Tremestieri, Marsala Volley, Volley Terrasini, Dolcos Volley Busnago) e B2 (Pallavolo Sicilia, Kondor Volley Catania, Amando Volley Santa Teresa, Volley Reghion), ma anche studentessa e talentuosa musicista.
Ci racconti qualcosa di lei. Chi è Federica Foscari e cosa rappresenta la pallavolo nella sua vita?
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Sappiamo che lei gioca nel ruolo di libero. Ma se dovesse descrivere le sue caratteristiche a qualcuno che non l’ha mai vista giocare, come lo farebbe?
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Quali sono state le tappe più importanti della sua carriera?
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Qual è la sua soddisfazione sportiva più grande finora?
“ (2018-2019, n.d.r.) “.
Dopo diverse stagioni nella “sua” Sicilia e una parentesi in Calabria, l’anno scorso si è trasferita lontano da casa per giocare nel Dolcos Volley Busnago. Che esperienza è stata?
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Quali differenze ha riscontrato tra Nord e Sud per quanto riguarda il livello dei campionati di Serie B, l’organizzazione delle società, le infrastrutture e i palazzetti?
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È ancora alla ricerca di una squadra per la stagione 2022-2023. Si aspettava di ritrovarsi in questa situazione?
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Che tipo di progetto sta cercando?
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Ancora prima di iniziare a giocare a pallavolo, aveva già un’altra grande passione: quella per il canto. Ci parli un po’ di “La Fez” e del suo percorso artistico.
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Com’è nata l’esigenza di trasferirsi a Milano per fare musica?
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Qual è la sua canzone del cuore? E invece quale colonna sonora sceglierebbe per la sua carriera da pallavolista?
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In chiusura dell’intervista, quali sono i suoi sogni per il futuro?
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