Airi Miyabe: da Osaka a Minneapolis… e ritorno, nel segno del volley

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Tra Osaka, da dove proviene Airi Miyabe, e Minneapolis, sede della University of Minnesota, ci sono circa 9.900 chilometri di distanza in linea d’aria e, se esistesse un volo diretto a collegarle, il viaggio durerebbe più di 12 ore. Soprattutto, a separare la città giapponese da quella statunitense c’è un oceano enorme, il più grande al mondo. La giovane schiacciatrice, che recentemente ha terminato la sua esperienza in NCAA, lo sa, così come sa che l’oceano fra le due sponde del Pacifico non è solo geografico. 

Infatti, non è facile adattarsi a un nuovo paese, a una cultura diversa. Cambiano tante cose. A volte, tutto. I suoni delle parole, gli odori della cucina, i piccoli gesti quotidiani, il modo in cui il sole avvolge le giornate o, magari, sembra scomparire del tutto. E poi ci sono le cose pratiche (a partire dalla lingua) e quelle legate alla pallavolo. Eppure Miyabe è riuscita a superare tutti gli ostacoli che le si sono presentati dinanzi e ora è finalmente pronta a tornare in Giappone per intraprendere il suo percorso da professionista – come ha raccontato in un’intervista esclusiva a Volley NEWS.

Foto University of Minnesota

Per iniziare, parlaci un po’ di te – le tue origini, la tua storia, i tuoi interessi.

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Come è nata la tua passione per la pallavolo?

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Foto Instagram Airi Miyabe

““. Davanti al grande dilemma della tua carriera sportiva hai scelto di andare a giocare negli USA. Come mai?

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In quali aspetti sei maggiormente migliorata nel tuo percorso al college?

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Foto Instagram Airi Miyabe

Quanto sono state importanti per te le esperienze al Southern Idaho College e alla University of Minnesota?

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Quali sono stati gli ostacoli più grandi che hai dovuto affrontare negli USA?

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Foto Instagram Airi Miyabe

Nella stagione 2022-2023 inizierà un nuovo capitolo della tua carriera: quello da professionista. Quali sono le tue aspettative?

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Come ti descriveresti come giocatrice? Hai un modello di riferimento in particolare?

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Quali sono i tuoi sogni e obiettivi come giocatrice?

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Una giovanissima Miyabe in campo contro l’Italia nel 2015 – Foto FIVB

Il termine “hafu” – in italiano “metà” – si riferisce alle persone che hanno solo un genitore giapponese e in generale si usa per indicare la comunità multietnica in Giappone. Perché è così difficile essere “hafu”? Ti sono mai capitati episodi di discriminazione?

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Eppure ci sono tante star dello sport nella comunità birazziale giapponese: dalla tennista Naomi Osaka al cestista dei Washington Wizards Rui Hachimura, dal pitcher dei Chicago Cubs Yu Darvish all’oro olimpico nel lancio del martello Koji Murofushi. Dunque, cosa può fare lo sport per superare le disuguaglianze sociali?

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