Sognavo questa Roma…e Roma c’è”

Non basterebbero mille parole per descrivere le emozioni provate in questi giorni nel rivedere il Foro Italico gremito di appassionati di ogni età che sono tornati a colorare le storiche gradinate di questo fantastico impianto.

Alla fine, l’unica cosa che non è cambiata è stato il vincitore dato che Novak Djokovic ha alzato la coppa per la sesta volta, ma la cornice è stata senza precedenti come certificato dal record assoluto di spettatori che ha toccato quota 230.277, numero impensabile fino a pochi anni fa.
È mancato il nostro Matteo Berrettini, ma il pubblico romano ha avuto modo di riversare tutto il suo sostegno sull’altro idolo di casa, il giovane rosso delle Alpi.
Jannik ha disputato un buon torneo spingendosi fino ai quarti dove è stato fermato da Tsitsipas e da un problema all’anca. La spinta della gente è stata incredibile con il Centrale sempre strapieno e pronto a sostenerlo in ogni suo match.

Oltre a seguire un tennis di qualità, finalmente dopo tre anni abbiamo potuto vivere l’esperienza degli Internazionali al massimo delle possibilità. È stato stupendo rivedere il Pietrangeli (campo unico al mondo) stracolmo, i campi secondari affollati anche durante gli allenamenti, l’infinita fila di stand adibiti a cibo, sponsor e vestiario, le migliaia di bambini e ragazzi accalcarsi per ricevere un autografo o farsi un selfie con il proprio beniamino.
D’altronde è sempre stato lo strettissimo contatto tra giocatori e tifosi a rendere Roma un torneo unico e meraviglioso. Per non parlare poi della storia che si può respirare in ogni angolo del Foro, simbolo di una città tanto bella quanto immortale.
C’è un cuore che batte nel cuore di Roma e che quest’anno è tornato a pulsare al massimo sprigionando un’ondata di passione che mai si era vista prima.
Abbiamo vissuto giorni fantastici in cui la stanchezza è stata completamente sopraffatta dalla carica che solo un posto come questo può offrire.
È stato bellissimo! Grazie Roma, grazie IBI22.
“Roma, città fortunata, invincibile ed eterna.” ~Tito Livio

Filippo Cretoni