Nick Kyrgios: “Non sono mai stato parte di un incontro nel quale il giudice di sedia è stato odiato tanto quanto oggi”

Nick Kyrgios ha parlato dopo la sconfitta di ieri contro il nostro Jannik Sinner a Miami.

“Credo che Bernardes non sia stato in grado di controllare il pubblico come avrebbe dovuto. E il mio penalty point sul 3-5 del tie-break è stato esagerato. Ho solo detto al mio team che anche Matt Reid, un ex giocatore, sarebbe stato in grado di fare lo stesso che ha fatto Bernardes. Secondo voi è sufficiente per meritarsi un penalty point in un momento così, in un torneo come Miami, con migliaia e migliaia di dollari di montepremi? Secondo me è ridicolo”.

“Nessuno nell’intero stadio ha acquistato un biglietto per vedere Bernardes, o per sentirlo parlare. Ho parlato troppo, e il pubblico l’ha fischiato per fargli capire di smetterla. Non sono mai stato parte di un incontro nel quale il giudice di sedia è stato odiato tanto quanto oggi. È come se ciò che ho detto l’abbia ferito: non puoi reagire in quel modo se sei un giudice di sedia. Oggi, grazie alla tecnologia, un arbitro non deve fare nient’altro che sedersi sul seggiolone e chiamare il punteggio. Oggi appassionato di tennis lo saprebbe fare. Lui non è stato in grado nemmeno di fare ciò. Da 1 a 10 si merita un 1”.

“Non è che le multe non mi interessino, semplicemente credo non siano corrette. Una volta Shapovalov ha tirato una pallina nell’occhio di qualcuno (un giudice di sedia, ndr) e ha preso 5.000 dollari di multa. Io a Indian Wells ho lanciato una racchetta, non ho colpito nessuno e ne ho presi 25 mila. Dove è l’equilibrio? Pago di più perché sono al centro dell’attenzione? Il tennis non protegge i suoi giocatori a sufficienza, e l’ATP non ci difende mai. Ci sono abituato, e la situazione mi fa schifo. So che anche se gioco un grande torneo, riempiendo gli spalti in ogni partita, basta un episodio così per beccarmi 25 mila dollari di multa”.

“A Indian Wells (dove ha sfiorato un raccattapalle con una racchetta volante, ndr) il giorno dopo sono andato a scusarmi personalmente con il ragazzino, e gli ho regalato una racchetta. Se lo ricorderà per tutta la vita, ma l’ATP non ci ha costruito nulla attorno. Capite cosa intendo? Personalmente non mi interessa, perché so di essere una brava persona, ma non capisco come mai oggi dovrei essere multato. Bernardes ha arbitrato in maniera orrenda, ma l’ATP non farà nulla, lui sarà presente al prossimo torneo e tutti si dimenticheranno di ciò che è successo. Devo convivere continuamente con tanta negatività e tanti commenti negativi, così come la mia ragazza e il mio team. E l’ATP non fa assolutamente nulla”.


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