Il tennista toscano parla a Sky Sport 24 dopo la vittoria dell’ATP 500 di Amburgo, primo titolo in carriera: “Alcaraz è un grande amico, è stata una battaglia e spero di viverne altre con lui, Sinner e Berrettini. ATP Finals? Sarebbe un sogno, sono convinto di poter dire la mia anche sul cemento americano”
MUSETTI VINCE AD AMBURGO: GLI HIGHLIGHTS – LA CLASSIFICA ATP
Impresa. Lorenzo Musetti definisce così la vittoria dell’ATP 500 di Amburgo, il suo primo titolo nel circuito conquistato grazie alla vittoria contro Carlos Alcaraz: “È stata una bellissima settimana, ho fatto un’impresa – racconta il tennista toscano a Sky Sport 24 – È stata una battaglia contro un grande amico. Sono contento, il giorno dopo realizzi quello che hai fatto”. Amburgo deve essere un punto di partenza per Musetti che ha le idee chiare sul futuro: “Il tennis è fatto di alti e bassi, io devo essere più costante – aggiunge – Ho raggiunto risultati, ma a fasi alterne. Ad Amburgo sento di aver fatto uno step importante, altrimenti non avrei vinto la finale per come si era messa”.
Musetti è riuscito a battere Alcaraz solo dopo 2 ore e 49 minuti di gioco. Una vera e propria battaglia sportiva (lo spagnolo, nel secondo set, ha annullato cinque match point), non soltanto contro un collega, ma un vero e proprio amico: “Carlos è un grandissimo lottatore, bisogna sparargli per abbatterlo. All’ultimo match point quasi non ci credevo di essere riuscito a vincere, visto che sui match point precedenti aveva trovato sempre una soluzione vincente. Siamo cresciuti insieme sia dal punto di vista umano che professionale. Avevamo giocato contro l’ultima volta a Trieste e vinse l’ultima, è stato bello vincere in un palcoscenico più importante. Spero in futuro di vivere altre battaglie con lui, Sinner e Berrettini“.
Grazie alla vittoria ad Amburgo, Musetti ha raggiunto il suo best ranking salendo alla posizione n. 31 della classifica ATP. Non solo perché ha fatto un balzo in avanti anche nella Race per le ATP Finals, in programma a Torino a novembre, raggiungendo la 21^ posizione: “Le Finals non sono un obiettivo, ma un sogno – ammette l’azzurro – È difficile, ma ci sono ancora tanti tornei. Siamo a metà stagione, se ci fossero stati più tornei su terra rossa da qui a fine anno l’avrei definito un obiettivo. Adesso, però, giocherò l’ultimo torneo su terra, poi andrò in America per giocare sul cemento che è una superfice un po’ più difficile per me. Tuttavia sono convinto di poter dire la mia anche lì“.
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