Matteo e Jannik: arriveranno giorni migliori

Sono passati due mesi ormai da quegli Australian Open dove tanto abbiamo potuto esultare. La semifinale di Matteo Berrettini e i quarti raggiunti da Jannik Sinner ci hanno dato la sensazione (e forse un po’ l’illusione) di aver iniziato alla grande anche quest’anno dopo il fantastico 2021 i cui ricordi ancora sono in grado di scaldare il cuore di ognuno di noi.
Poi sono successe moltissime cose, sono passate settimane, si sono disputati tornei e ora, alla fine del nostro “Double Sunshine”, possiamo dirlo: qualcosa sta andando storto.

E come si può non collegare questa fase negativa in termini di prestazioni e risultati anche e forse
soprattutto alla grande sfortuna che ha investito i nostri due giocatori più forti in questi ultimi tempi. È sufficiente elencare i fatti accaduti per poter affermare ciò: Sinner ha preso il covid a inizio febbraio ed è stato costretto a rinunciare ai tornei di Rotterdam e Marsiglia mentre Berrettini si è ritirato dal 500 di Acapulco per un fastidio agli addominali. Passando a marzo, in terra americana, a Indian Wells Sinner ha dato forfait per sintomi influenzali prima del match di ottavi di finale contro Kyrgios e poi a Miami, prima c’è stata la rinuncia di Berrettini per un problema alla mano destra (che poi è stato costretto a operarsi) e per ultimo un altro ritiro di Jannik, stavolta dopo cinque giochi nel quarto di finale con Cerundolo.

Se sommiamo il tutto si ottiene un risultato di ben sei ritiri in poco più di un mese e mezzo, quattro di Jannik e due di Matteo. Se non è malasorte questa!
I rimpianti poi non mancano dato che Berrettini avrebbe potuto fare molta strada in California così come a Miami dove anche Sinner avrebbe avuto grandi chances di replicare la finale dello scorso anno visto lo sviluppo che ha avuto la sua parte di tabellone.

Il nostro numero uno sappiamo che ha sempre avuto nel fisico il suo più grande punto debole, ma è
altrettanto vero che ogni volta che ritrova la forma migliore spunta sempre qualche grattacapo che lo
costringe a fermarsi di nuovo, quasi fosse una costante. Sinner anche non se la sta passando bene dal punto di vista salutare visti i problemi che ha avuto tra Covid, influenza e ora anche le vesciche ai piedi. Sappiamo che il giovane rosso ha da poco intrapreso un nuovo percorso tecnico lasciando Piatti per Simone Vagnozzi e di certo tutti questi stop forzati non fanno altro che rendere più difficile quel processo di adattamento già di suo delicato soprattutto se ci si trova nel bel mezzo della stagione.
Il momento “maledetto”, se così lo possiamo chiamare, sembra non essere ancora terminato dato che
Matteo dovrà rimanere a lungo ai box per recuperare dall’intervento saltando Montecarlo, Madrid (dove
perderà i 600 punti della finale dello scorso anno) e soprattutto Roma, il torneo di casa a cui è legato da sempre.

Sinner fortunatamente sembra aver recuperato dai problemi di vesciche che hanno infranto i suoi
sogni di gloria sui campi dell’Hard Rock Stadium, ma bisognerà vedere se riuscirà da ora in poi ad evitare altri spiacevoli contrattempi.
Al di là dei risultati che chiaramente non stanno arrivando o almeno non quanto loro stessi vorrebbero, la cosa che lascia più l’amaro in bocca è il fatto di non poter lottare al meglio delle proprie possibilità. Già avevamo visto Berrettini giocare abbastanza male a Indian Wells (dove probabilmente ha influito anche la presunta rottura con Ajla Tomljanovic) e anche a Miami Sinner, ad eccezione del grande match con Kyrgios,si è sempre salvato per la sua straordinaria forza mentale, per la sua idiosincrasia alla sconfitta e non certo per la qualità del tennis espresso. D’altronde recuperare da tutti questi malanni non è cosa facile e potrebbe inficiare sul fisico tanto in allenamento quanto soprattutto in partita.
Si dice che la pazienza è la virtù dei forti e ne servirà molta in questa fase tanto a noi quanto soprattutto ai diretti interessati. Il valore dei due giocatori non si discute così come non c’è dubbio sulla loro voglia di migliorarsi e arrivare sempre più in alto.
La “macumba” che qualcuno sembra averci lanciato finirà per dissipare il suo effetto e finalmente potremo tornare a ricoprire quel ruolo da protagonisti che ormai ci compete.

Chiaramente non c’è nulla di scontato o dovuto, ma sarà compito dei nostri due maggiori rappresentanti
cercare di tornare a quegli altissimi livelli che già hanno più volte dimostrato di avere nelle loro corde.
La notte si è improvvisamente riempita di nubi, ma presto verrà il soffio di Zefiro a portarsele via e così torneremo a riveder le stelle, quelle stelle che dopo tanto, troppo tempo sono tornate a risplendere nel firmamento del tennis italiano e mondiale

Filippo Cretoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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