Martina Trevisan al Roland Garros: nuovo best ranking, è la numero 1 italiana

E’ stato un viaggio memorabile quello di Martina Trevisan al Roland Garros, una storia d’amore che dopo i quarti di due anni fa si è migliorata con la semifinale persa contro una super Gauff. L’azzurra torna da Parigi con il best ranking: da lunedì sarà la n°26 del mondo e la numero 1 delle italiane

TREVISAN ELIMINATA IN SEMIFINALE

Soltanto perché una favola non si conclude con una incoronazione, non significa che il viaggio non sia stato memorabile, intenso, pazzesco e da brividi. 

La storia d’amore tra Martina Trevisan e il Roland Garros non è per niente il racconto di dieci giorni di grazia, ma è di più: è un manifesto di perseveranza, di felicità, di occhi che brillano, di occasioni che ritornano, di lezioni di vita e di umiltà. A Parigi l’italiana era arrivata in fiducia, dopo aver vinto il primo titolo WTA in carriera a Rabat. Un aiuto è arrivato dal destino: Jabeur, Kontaveit e Krejcikova subito fuori, la Fernandez debilitata da un problema al piede nei quarti di finale. Tutto il resto, però, è stato merito di Martina, che ha pattinato sul campo spinta da una totale fiducia in se stessa, nella propria gavetta, in un passato segnato da disturbi alimentari che non poteva essere più doloroso di così e che per questo, anche se sembra un po’ un cliché, ha contribuito a trasformarla in una persona forte nella fragilità. 

Gauff non sbaglia nulla, Trevisan eliminata

Non era la prima volta che la Trevisan si scopriva felice a Parigi: anche due anni prima, nel 2020, Martina era arrivata fino ai quarti di finale, partendo dalle qualificazioni. In quel caso a fermarla era stata una diciannovenne ancora per poco tempo sconosciuta ai più, una tale Iga Swiatek destinata a diventare la regina incontrastata nella WTA. Proprio Iga sarebbe stata la rivale contro cui l’italiana si sarebbe giocata il titolo, se avesse vinto contro un’altra teenager predestinata: Coco Gauff. In semifinale la Trevisan si è spesa fino alla fine, anche stringendo i denti per una contrattura maledetta accusata dopo il 6-3 nel primo set. Martina ha disegnato tennis, ha aggredito con il dritto e con il rovescio, spesso ha avuto anche il coraggio di scendere a rete. «Non sbaglia nulla», ha urlato sul 4-1, frustrata perché non capiva cosa stesse sbagliando. La risposta è: nulla. Questa ventottenne fiorentina tutto cuore e gambe oggi non ha sbagliato nulla, ha semplicemente trovato di fronte una rivale che ha ribattuto dritto su dritto e rovescio su rovescio e, dopo un’ora e venti minuti di gioco, ha dovuto alzare bandiera bianca in un modo talmente d’ispirazione che il 6-3, 6-1 finale quasi sembra ingiusto

Trevisan sale al n°26 del ranking: è la nuova n°1 italiana

E adesso? La ragazza che, nel 2021, per evitare di uscire fuori dalle prime 150 al mondo era tornata a giocare gli ITF, a Wimbledon sarà probabilmente testa di serie. Il nuovo best ranking di numero 26 WTA non vuol dire soltanto che la Trevisan è la prima italiana in classifica, con un balzo di trentatré posizioni che le permette di superare Camila Giorgi, ma che la fiorentina acquisirà un vantaggio psicologico e di sorteggi non indifferente nei WTA 1000 e nei WTA 500, lì dove la concorrenza a volte è persino più serrata che in uno Slam. E poi, nei prossimi mesi Martina avrà un nuovo mondo da esplorare, anzi due: l’erba e il cemento. L’imprevedibilità che deriva dall’essere mancina e un piano tattico aggressivo e senza particolari debolezze né con il dritto né con il rovescio danno alla Trevisan la possibilità di essere una mina vagante già per i Championships, lì dove i ciuffi di verde spuntano ribelli, ma dove chi ha coraggio spesso finisce per essere premiato. Psicologicamente, invece, la sfida sarà non mettersi pressione, continuare a sorridere e a essere felice. I risultati da copertina sono splendidi fino al giorno dopo, quando i riflettori si spengono e quando arrivano le critiche, ingiuste e ingenerose, di chi non sa quanto lavoro e abnegazione ci siano dietro. La Trevisan, però, ha già in parte sperimentato una situazione simile: dopo i quarti di finale al Roland Garros nel 2020, l’italiana entrò in confusione, destabilizzata dalle novità che inevitabilmente ti travolgono in un momento di carriera inesplorato. Adesso, invece, Martina sa che se succede una volta, può succedere di nuovo. E sa che le occasioni ritornano, se possibile ancora più belle, per chi ci ha creduto anche nei giorni più bui.

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