La settimana importante di Giulio Zeppieri ad Umago: “Bello far vedere al mondo le mie qualità”. Coach Fischetti “Ha accettato di soffrire”

Una settimana memorabile che lancia un giovane grande talento nel tennis dei migliori. Giulio Zeppieri si è reso protagonista di un’entusiasmante cavalcata che lo ha visto partire dalle qualificazioni e spingersi sino in semifinale all’ATP 250 di Umago. Prima del torneo in Croazia il mancino classe 2001 non aveva mai vinto un match nel tabellone principale di un evento del circuito maggiore. Gilles Simon ed Elias Ymer nel tabellone cadetto; Pedro Cachin, Daniel Galan e Bernabe Zapata Miralles in main draw. Queste le “vittime” di Zeppieri, che in semifinale ha poi sfiorato l’impresa contro il fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz (vincitore di una battaglia di 2 ore e 55 minuti con il punteggio di 7-5 4-6 6-3). È l’ennesimo splendido risultato del 2022 di Giulio, che quest’anno aveva già superato le qualificazioni agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros e che ora può brindare al suo best ranking: è il nuovo numero 136 del mondo.

Zeppieri è diventato grande – “È stata una settimana intensa e piena di emozioni – le riflessioni di Zeppieri –. Ogni giorno una battaglia diversa da cui sarei potuto uscire sconfitto: ho superato turni molto duri e sono davvero contento del livello che ho espresso dall’inizio alla fine della mia avventura. Ho tenuto sempre alta l’attenzione giocando tutti i punti con l’atteggiamento giusto e una grande forza mentale. Questo risultato è il frutto del lavoro e dell’impegno degli ultimi mesi in allenamento: sono molto soddisfatto. La partita contro Alcaraz? Difficilissima e combattutissima: è stato bello far vedere a tutto il mondo che posso giocare a tennis a livello così alto. Ora dobbiamo assolutamente continuare a lavorare per rivivere presto emozioni così forti”.

Giuseppe Fischetti: “La chiave è il lavoro quotidiano” – Giornate di fuoco, ovviamente, anche per coach Giuseppe Fischetti, che all’Enjoy Sporting Club di Roma lavora con Giulio Zeppieri dallo scorso marzo: “In questi cinque mesi abbiamo lavorato quotidianamente in modo serio insieme a tutto il team. E ci siamo anche affidati da qualche settimana ad un nutrizionista che ha aiutato Giulio a migliorare fisicamente. Sono felicissimo, soprattutto per Zeppo, per le soddisfazioni della settimana di Umago e credo che sia solo un punto di partenza: il ragazzo si è messo in discussione, ha scelto di mettersi in gioco, e ci sono stati anche momenti difficili che considero normali avendo lui appena vent’anni. Ma il lavoro paga”. Un anno intenso che non è ancora finito: “Roma e Parigi sono state tappe importanti, poi dopo Wimbledon abbiamo cercato di fargli acquisire nuove competenze con allenamenti mirati a situazioni in cui deve ancora migliorare tanto. Quindi in partita ha fatto un po’ di confusione, ma ho apprezzato i suoi tentativi di provare nel match quello su cui stavamo lavorando. A Umago, poi, siamo arrivati con qualche giorno di anticipo e Giulio mi ha chiesto di allenarsi nelle ore più calde per abituarsi alle difficili condizioni di gioco della terra croata: è stata una mossa intelligente che gli ha permesso di rimontare in entrambi i turni di qualificazioni dopo aver perso il primo set. Ha trovato soluzioni e non si è lasciato sopraffare da frustrazione e sconforto. Ha accettato la sofferenza e la fatica ed è entrato nel tabellone principale con fiducia”. Il credo di Fischetti è chiaro e ben definito: “Penso che anche durante un torneo sia importante lavorare senza specchiarsi nei buoni risultati. Dopo le vittorie su Cachin, Galan e Zapata Miralles abbiamo fatto le cose per bene analizzando la partita e preparando con dedizione quella successiva. Alcaraz? Nonostante la tensione e la pressione del contesto è stato un match alla pari: non mi aspettavo di uscire dal Centrale con il rimpianto legato ai crampi che hanno fermato Giulio a metà terzo set. Mi dispiace che non abbia potuto lottare punto a punto fino alla fine”. E adesso? “Non sappiamo ancora quanto valiamo. Andiamo avanti così, lavorando e credendo con convinzione in quello che facciamo ogni giorno con serenità. Questo conta e questo può portarci ancora più in alto”.

Chiara Carlucci: “Fieri del percorso di Giulio” – Tanta la soddisfazione dell’Enjoy Sporting Club, felice di ospitare quotidianamente una stella del futuro ma anche del presente. “Abbiamo seguito e tifato Giulio partita dopo partita – racconta Chiara Carlucci, titolare dell’Enjoy Sporting Club –. Ha dimostrato di essere all’altezza dei grandi campioni. Siamo orgogliosi e fieri del suo percorso insieme a noi e siamo contenti del grande lavoro di Peppe Fischetti e di tutto il team. Siamo una grande squadra”.


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