Kostyuk: “Alle russe interessano solo i soldi, nessuna è venuta a chiedermi qualcosa”

Che l’invasione russa all’Ucraina finisse per incendiare anche il mondo sportivo era solo una questione di tempo. La tennista ucraina Marta Kostyuk è letteralmente esplosa nella press conference di Indian Wells, in cui ha accusato senza mezzi termini le colleghe russe. Ecco il passaggio del suo pensiero in merito, insieme alla difficoltà di vivere da lontano ill dramma della sua famiglia e dei suoi connazionali.

“Non mi sono mai sentita così vicina al mio paese e al popolo ucraino come adesso. Siamo una grande famiglia, un popolo forte, capace di riprendersi da tutto. Tuttavia, è molto deludente quello che succede sul circuito. Nessuna tennista russa è venuta a trovarmi, nessuno ha detto di non sostenere questa guerra o si è scusato con me o con altri tennisti ucraini per quello che sta facendo il loro paese. È scioccante perché sappiamo tutti cosa sta succedendo. Non ho alcuna spiegazione del perché i russi si comportino così. Mi fa arrabbiare arrivare al torneo e vederli lì, il loro unico problema in questo momento è non riuscire a fare bonifici e la cosa scandalosa è che se ne parla. È inaccettabile e non sono d’accordo con il loro permesso di continuare a gareggiare“.

Difficile per la 19enne vivere da lontano quel che sta accadendo in patria: “Mi sono sentito in colpa per continuare a girare il mondo e giocare a tennis, ma ho capito che pensare questo non è salutare e che ognuno ha il suo ruolo. Questa è la mia professione e devo aiutare il mio paese attraverso il tennis. Mi piacerebbe andare come volontario per aiutare e combattere, ma penso di essere molto più utile rendendo visibile la nostra causa e raccogliendo fondi”.

“Nei primi giorni della guerra, tutti i miei cari erano nella stessa casa. Se fosse successo qualcosa, avrei perso tutta la mia famiglia in una volta, non voglio nemmeno pensarci. Ho avuto giorni in cui mi sono svegliata e ho pensato solo se le persone che amo fossero ancora vive. Con il passare del tempo ci si abitua a questo stato di tensione, ma quello che provano tutti gli ucraini in circuito è inspiegabile. Puoi impazzire se non provi a disconnetterti un po’”.

Marco Mazzoni


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