Sembra infinita la vicenda di Djokovic in Australia. Dopo che il ministro Hawke aveva esercitato il suo potere cancellando il visto (art 133 del codice), il ricorso dei legali di Djokovic ha avuto almeno l’effetto di prendere tempo e sospendere la decisione.
Infatti dopo un’audizione urgente col giudice Kelly (lo stesso che aveva riammesso Novak), i legali del ministero dell’Immigrazione australiano hanno acconsentito a non espellere Djokovic dal Paese fino a quando l’esame del ricorso del tennista non sarà concluso. Pertanto Novak resta a Melbourne senza alcuna misura detentiva fino al colloquio con l’immigrazione australiana, fissato domani mattina alle ore alle 8 (saranno le ore 22 in Italia).
La parola fine a questa brutta vicenda arriverà a questo punto solo domenica, con la decisione inappellabile della Corte Federale.
Djokovic potrà giocare il torneo solo se vincerà il ricorso. Legali australiani tuttavia informano che il potere del ministro è molto forte, una vittoria del ricorso potrebbe avvenire non per questioni di merito ma per eventuali errori di procedura.
A questo punto, visto i tempi minimi dalla decisione all’avvio degli Australian Open, in caso Djokovic venga definitivamente espulso, al suo posto entrerà in lucky loser e non ci saranno cambiamenti nel seeding.
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