“No war please“. Un messaggio tanto breve quanto chiaro quello lasciato da Andrey Rublev al termine della semifinale vinta a Dubai al tie-break del 3° set contro Hubert Hurkacz. “No alla guerra per favore“, ha scritto il russo numero 7 del mondo sulla telecamera, nel consueto messaggio a favore di televisione che spetta al vincitore del match. Già giovedì, dopo il match vinto ai quarti con McDonald, Rublev aveva sottolineato: “Mi rendo conto che la mia partita non è importante. Quello che sta succedendo è terribile. Quello che conta è avere pace nel mondo, essere uniti e rispettare gli altri”.
Daniil Medvedev ha vissuto una giornata da montagne russe ad Acapulco. Dopo la qualificazione ai quarti, è diventato matematicamente n°1 del mondo per la prima volta in carriera grazie al ko a Dubai di Djokovic. Il russo, però, ha voluto dedicare un pensiero alla tragica guerra in Ucraina: “Come giocatore di tennis voglio promuovere la pace nel mondo – ha spiegato Medvedev dopo il successo contro il giapponese Nishioka, che gli vale la semifinale nel 500 messicano -. Giochiamo in tanti stati diversi, ho vissuto in tanti posti differenti da junior e ora da professionista. Non è facile ascoltare le notizie che arrivano. Sono totalmente per la pace“.
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