Ormai mancano poche ora ed il giudice Anthony Kelly si pronuncerà sulla validità del certificato di esenzione dal vaccino anti-Covid presentato da Novak Djokovic per partecipare agli Australian Open.
Il governo ha consegnato in tribunale una risposta di 13 pagine alla difesa fatta dal team di avvocati del numero uno del mondo.
Nel documento si legge, tra l’altro, che il “diritto di ingresso in Australia per qualcuno che non è cittadino del paese non esiste” e che “il governo si riserva il diritto di revocare il visto di Djokovic anche se il serbo vincesse questo primo appello in tribunale”, facendo capire che un primo ‘round’ vinto dal leader ATP potrebbe essere solo l’inizio di un secondo ‘round’.
Il tribunale di Melbourne ha pubblicato la risposta che il governo porterà in aula. Gli avvocati dell’esecutivo australiano sottolineano il fatto che il campione serbo «non è vaccinato», e dunque non in regola rispetto alle norme per rimanere nel Paese.
Il governo australiano dice che l’infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica e Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti di controindicazione al vaccino. «L’Australia, in quanto Paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo Paese».
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