Terzo round della sfida tra i due giovani campioni che si ritrovano appena un mese dopo l’ottavo di finale vinto da Jannik a Wimbledon: stavolta in palio c’è un titolo. La finale di Umago LIVE alle ore 20 su Sky Sport Tennis e Sky Sport Uno
SEMIFINALI UMAGO: RISULTATI E HIGHLIGHTS
Il rosso e il nero, sud della Spagna contro Italia del Nord, Toro e Leone, testa di serie numero uno contro la numero due. A Umago si sta per giocare la miglior finale possibile, quella tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, il tennis del futuro diventato presente. I due giocatori si affrontano per la terza volta in carriera, la prima in finale, a distanza di un mese dal match di Wimbledon, dove l’azzurro si impose.
Come già è successo ad Amburgo la scorsa settimana, i ragazzi nati dopo il 2000 hanno preso il largo, la next gen diventa padrona grazie ai suoi migliori rappresentanti, il numero uno e il numero due della race che porta a Milano. Sinner versus Alcaraz, vent’ anni il primo diciannove il secondo è una rivalità destinata a ripetersi negli anni. Predestinati entrambi, ragazzi da copertina, i testimonial migliori del tennis che verrà, del tennis che già c’è ed è in ottime mani. All’inizio del 2022 Alcaraz, con i suoi quattro titoli conquistati, ha messo un po’ in ombra Sinner che in questa stagione, prima della Croazia, non era ancora riuscito a raggiungere una finale. È stato lo spagnolo il centro del tennis quest’anno, con la sua esplosività e le domande che genera: è lui il prossimo numero uno al mondo? La stessa attenzione e la stessa domanda erano state rivolte guardando Sinner qualche tempo prima.
Fino alla vittoria di Madrid, Alcaraz sembrava essersi preso tutta la luce e l’attenzione, e che le sue manifestazioni di forza avessero concluso il dibattito sul prossimo dominatore del circuito Atp: game, set and match in favore dello spagnolo.
Un po’ di ombra, di pressioni finalmente scaricate su spalle altrui a Jannik Sinner ha fatto bene. Ai quarti di finale di Wimbledon è sceso in campo da sfavorito e da sfavorito ha vinto un match impeccabile, finito 6-1 6-4 6-7 6-3; l’unico set che ha perso l’azzurro lo ha perso 8 a 10 al tie break. Quel match ha riportato equilibrio, non solo nelle statistiche ma anche in prospettiva. Sinner non vuole parlare del futuro.
I precedenti, nessuno sulla terra rossa, sono pari: Alcaraz ha vinto a Parigi Bercy nel 2021, Sinner a Wimbledon nel 2002: la finale di oggi deciderà il sorpasso, chi è il migliore fino a prova contraria, fino alla prossima sfida. Alcaraz ha parlato sorridendo di incubo italiano. In stagione ha perso soltanto sei partite, tre delle quali contro il dream team azzurro, Berrettini, Sinner e Musetti. “Cercherò di interrompere questo incubo in finale” ha detto dopo il match contro Giulio Zeppieri, altra rivelazione made in Italy (insieme a Franco Agamenone) di questo torneo.
La sfida tra Alcaraz e Sinner sarà comunque storica per l’Atp 250 di Umago, non era mai successo nella storia del torneo che due top 10 si affrontassero in finale. “Farò del mio meglio” è la frase che hanno ripetuto entrambi a proposito del loro terzo scontro diretto, senza svelare niente di più, quasi come se volessero considerarla una partita come le altre. Nessuno ha aggiunto che la loro rivalità è stimolo e motivazione. Vista da fuori è uno spettacolo, per i diretti interessati sarà anche una battaglia psicologica che deciderà chi è il migliore tra i due e di conseguenza il peggiore. Entrambi hanno qualcosa da perdere e qualcosa da dimostrare. All’italiano l’ombra spagnola comincia a star stretta, lo spagnolo che giocherà la sua partita numero cento nel circuito e che da domani sarà il numero 4 del mondo vuole risolvere i dubbi che il match di Wimbledon gli ha fatto venire: sono io o è lui il prossimo dominatore del tennis?
Per Sinner, Alcaraz è “l’Avversario” e viceversa, e gli avversari si studiano, si imitano, si invidiano, a volte si odiano. Gli avversari fanno conoscere la frustrazione e spingono a trovare soluzioni. Sinner ha bisogno di Alcaraz per diventare la miglior versione di se stesso e Alcaraz ha bisogno di Sinner per fare altrettanto. Proprio come Federer e Nadal che ai tempi della loro sfida numero tre non potevano sapere che stavano per costruire una delle rivalità più belle della storia dello sport e creare un neologismo, Fedal. Per Alcaraz e Sinner il neologismo non è ancora stato inventato, ma i loro nomi e il loro talento portano a supporre che sia soltanto questione di tempo. È la loro prima finale, non sarà l’ultima.
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