Williams F1: dieci anni di passione e sofferenza

Sono trascorsi più di dieci anni da quel 13 maggio 2012. Pastor Maldonado — aggiudicandosi il LIV Gran Premio de España sul circuito di Barcellona — consegue quella che rimane l’ultima vittoria in F1 della Williams. Per il team fondato da Sir Frank Williams, si tratta del successo numero 114.

Al GP di Monaco 2022, la Williams ha collezionato 790 Gran Premi (36 mancate partenze), 114 vittorie (la prima risale al 1979, Clay Regazzoni, Silverstone), 128 pole-position, 133 giri veloci in gara, 313 podi complessivi, 33 doppiette7 titoli Piloti e 9 Costruttori. Numeri, insomma, che issano la Williams all’apice dell’automobilismo mondiale.

La clamorosa vittoria di Maldonado (Williams FW34-Renault) in quel di Montmelò riporta la Williams sul gradino più alto del podio: era dal GP del Brasile 2004, infatti, che una monoposto di Grove non otteneva il successo. Nel 2004, il merito va a Juan-Pablo Montoya e alla Williams FW26-BMW.

Dieci anni senza vittorie. Nel 2014, all’alba delle nuove motorizzazioni Turbo-ibride, la Williams sembra rialzare la testa. La FW36-Mercedes, nelle mani di Valtteri Bottas e Felipe Massa, si dimostra vettura competitiva. Ben nove i podi conquistati in quella stagione (6 Bottas, 3 Massa). Il brasiliano ex Ferrari, inoltre, agguanta la pole-position al GP d’Austria. Nel 2015, arrivano altri quattro podi (2 Bottas, 2 Massa), ai quali si aggiungeranno altri tre podi negli anni successivi: il 3° posto di Bottas al GP del Canada 2016, il 3° posto di Lance Stroll a Baku nel 2017 ed il controverso 2° posto di George Russell in occasione del mai disputato GP del Belgio 2021.

La Williams FW40-Mercedes del 2017 rimane, ad oggi, l’ultima monoposto sufficientemente competitiva realizzata dal team britannico. Difficoltà finanziarie, una gestione tecnico-sportiva confusa, farraginosa e deficitaria hanno fatto sprofondare la Williams nei bassifondi delle classifiche. E questo nonostante l’aver schierato sempre vetture tecnicamente interessanti e originali.

In questo 2022, il Williams Racing schiera la accattivante FW44, azionata dalla power unit Mercedes M13 E Performance. Responsabile tecnico dell’ardito progetto è François-Xavier Demaison, proveniente dall’esperienza Volkswagen nel World Rally Championship.

La FW44 è un concentrato di soluzioni tecniche assai interessanti: dal muso stondato alla forma triangolare della carrozzeria posteriore, dalle pance cortissime provviste di vistosa rampa discendete verso il fondo ed apertura per ottimizzare la portata d’aria diretta ai radiatori alla scocca di forma triangolare in corrispondenza del serbatoio del carburante, passando per i generatori di vortici posti all’ingresso dei Venturi, tra i più elaborati visti quest’anno in F1. Concettualmente, possiamo affermare che la FW44 è la monoposto che più si avvicina alle estreme soluzioni “zero sidepod” della Mercedes F1 W13.

Sulla carta, la Williams FW44 è una vettura che nasconde un enorme potenziale. Tuttavia, come ben sappiamo, riuscire a migliorare una moderna monoposto di F1 a stagione in corso è operazione assai ostica. Le vincenti power unit Mercedes — impiegate sin dal 2014 — da sole non sono e non possono bastare.

Alla Williams, pertanto, idee e voglia di sperimentare non mancano. Risalire la china, tuttavia, richiede anche uno sforzo sovrumano da parte dei piloti. Ma se da un lato abbiamo un sempre generoso Alexander Albon (3 punti all’attivo), dall’altro vi è un gravemente insufficiente Nicholas Latifi. Il canadese è alla sua ultima possibilità in F1.

La storia della Williams è emblematica. La scuderia inglese sta attraversando un lungo e profondo periodo di vacche magre. Un digiuno di successi e risultati che appare senza fine e soluzione. Rimanere all’apice della F1 — anche per un team di prim’ordine come la Williams — è difficile, molto difficile. Ma non è solo una mera questione di budget, sponsor e piloti, ma soprattutto di pianificazione, di uomini, di vertici tecnici e sportivi. Insomma, di competenze. Un budget faraonico, da solo, non è sinonimo di successo.

La Williams non vince un GP dal 2012, l’ultimo iride è datato 1997. Le chiamano “nobili decadute”. Conseguenza di una lunga militanza in quel probante palcoscenico chiamato Formula 1.

Fonte: https://www.circusf1.com/2022/06/williams-f1-dieci-anni-di-passione-e-sofferenza.php

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