TORINO – Il circuito del Paul Ricard, iconico e storico (e tuttavia una po’ dimenticato negli ultimi decenni), è tornato prepotentemente sulle scene. Ma aggiunge il proprio nome alla lista ormai lunga di piste che vedono ombre allungarsi sul proprio futuro: «Non siamo ancora morti» dicono gli organizzatori del GP di Francia. Ma le difficoltà ci sono. Come ci sono per Spa o, su un orizzonte più lontano, per Zandvoort. E’ normale che sia così: nuove location premono, la Formula 1 guarda molto agli Stati Uniti, che si sono rivelati terreno più fertile di quanto non si pensasse.
NON SOLO SOLDI – Max Verstappen, che ama Spa e non vuole perdere Zandvoort, spezza una lancia in favore delle piste cosiddette storiche. «Non penso che si debba correre solo sulle nuove piste cittadine – dice – anche perché le auto non sono progettate per correre su quel tipo di pista». Ovvero, espresso in altri termini: si tratta di piste non abbastanza “difficili” o tecniche o divertenti, non solo per noi piloti e forse nemmeno per i tifosi. «È necessario continuare a correre sulle piste storiche. C’è bisogno di guadagnare, questo lo capisco. Ma deve esserci un limite anche a questo». Gli si può dare torto?
Anche la terza giornata della Week 2 di VNL non ha risparmiato sorprese. L’Ucraina, rookie del torneo, in cinque set…
FISIO ÉLITE E PORTULANO, ECCELLENZA DELLA FISIOTERAPIA SPORTIVA A TARANTO E PARTNER DELLA PRISMA TARANTO VOLLEY Lo studio Fisio Élite…
Una figura poliedrica entra a far parte dello staff legato al Belluno Volley: è quella di Matteo Lunati, pronto a…
Dopo il successo nella gara d'esordio alla Now Arena contro la Polonia, l'Italia ha battuto 3-0 (25-18, 25-15,25-19) la Cina…
Mercato in fermento per l’Avimecc Modica che aggiunge un nuovo tassello al suo roster, in vista del prossimo campionato di…
Un giovane quanto promettente palleggiatore nell’organico della ErmGroup Altotevere che per il quarto anno di fila prende parte al campionato…