Svolta Ferrari, cosa accadrà dopo l’incidente di Leclerc

l Mondiale piloti è perso?

Lo dice la logica. Sessantatré punti di ritardo a dieci gare dalla fine sono un abisso e per colmarli servirebbero un lavoro da Superman di Charles e la complicità di Verstappen, Red Bull e Honda con errori, pasticci, rotture, ritiri. Stiamo parlando di carenze che quest’anno non riguardano quel pilota e quel team, minimamente.

Quindi Mattia Binotto è bugiardo? Perché è stato lui domenica a dire: «Al titolo crediamo ancora. Mancano dieci gare, puntiamo a vincerle tutte».

Non è questione di sincerità: non avrebbe potuto dire altro, ché tenere viva la motivazione della squadra è suo compito. E poi il titolo era stato messo nel mirino per il 2023.

In privato ha rimproverato Charles?

No. La sua linea è sempre stata chiara: bisogna identificare e aggredire il problema, non un colpevole.

Dunque la solita storia: la Ferrari uscirà sconfitta anche da questa stagione?

Non è così. Le inattese, ottime prestazioni della F1-75 hanno fatto sì che si parlasse dei titoli, ma l’obiettivo dichiarato – tornare a lottare per il vertice della classifica – è stato centrato.

Ha ragione Leclerc quando dice che se perderà il titolo per 32 punti o meno sarà stata colpa sua, visto che 7 li ha buttati a Imola e 25 a Le Castellet?

No. Con il processo severo che si è intentato, Charles cerca dentro di sé la forza di trasformare l’errore in un momento di crescita. Se è per questo, ben più di 32 punti sono stati persi tra mancanza di affidabilità (solo i ritiri di Barcellona e Baku pesano per 50 punti) ed errori strategici.

Si parla tanto di Mondiale, ma la Ferrari in realtà non lo merita?

Fa benissimo a provarci perché la F1-75 è veloce, ma l’affidabilità non è ancora in sicurezza. Ogni sostituzione ormai comporterà penalità da pagare sulla griglia, mentre Red Bull-Honda è in perfetta tabella di marcia con i motori: il primo è durato per un terzo di stagione, il secondo lo stanno usando senza guai e insomma, tutto da loro funziona.

Anche nelle strategie la Red Bull è superiore?

Nettamente: la Ferrari ancora sbaglia come ha confermato il GP di Francia tra pit stop lento, unsafe release con conseguente penalità e chiamate radio intempestive, tutto a danno di Sainz. Per contro, Maranello è più efficiente nelle operazioni di pit stop.

A questo punto, con Carlos a soli 26 punti da Leclerc, cosa cambia nei rapporti di forza?

Nulla, stando alla dichiarazione di Binotto che bisogna ancora credere nel titolo piloti. Ma a Carlos verrà chiesto un sacrificio solo se sarà davvero indispensabile: non è un gregario e nessuno in Ferrari vuole trattarlo come tale.

Lo spagnolo ha mostrato di non aver gradito l’ultima chiamata al cambio gomme: davvero la Ferrari ha perso il podio per eccesso di prudenza?

Nessuno può dirlo con certezza, ma le gomme medie di Sainz non sarebbero durate 35 giri. Hanno retto tanto sulla macchina di Gasly, che però ha disputato un’altra gara, lenta e con un unico sorpasso (ad Albon).

Ma Binotto favorisce Leclerc, o quanto meno intende farlo?

No, Binotto cerca di estrarre il meglio da entrambi. Ma siamo certi che apprezzi più l’atteggiamento autocritico, costruttivo e di squadra di Charles, rispetto a quello di Carlos che è più latino, inquieto e permeato di egocentrismo.

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