Rassegna Stampa (Singapore F1): condanna unanime all’operato della FIA

Dopo l’imbarazzante comportamento della FIA e dei commissari di gara al Gran Premio di Singapore, la Rassegna Stampa del lunedì è unanime nel “condannare” l’operato della Federazione. Serve un cambio deciso, per stare al passo con la Formula 1.

Giorgio Terruzzi, Corriere della Sera

Una deriva inarrestabile. Dopo il finale sconcertante di Monza abbiamo avuto un pasticcio a Singapore, con penalità decise ancora una volta “a spanne”, frutto di regole mai scritte, comunque interpretabili, sempre discutibili.

Lo smalto che ricopre la F1 sembra rovinato; la FIA compromessa. Responsabile, comunque si guardi, di averla pensata male e gestita peggio. Del resto, se gli uomini FIA si perdono nella gestione di una gara, se mancano di autorevolezza su ogni diatriba tecnica, figuriamoci cosa combinano quando si tratta di separare il rosso dal nero, maneggiando i conti, complicatissimi e oscuri, di un team.

Daniele Sparisci, Corriere della Sera

Sarà anche l’epoca d’oro della F1, capace di riempire Singapore ma a forza di polemiche, lentezze, indecisioni, vendette trasversali, il giochino rischia di rompersi.

Luigi Perna, La Gazzetta dello Sport

Il risultato arriva quando a Singapore è notte fonda, dopo un’attesa di quasi tre ore. La FIA conferma di non stare al passo della F1, come già capitato nel finale caotico di Monza.

La FIA non va alla stessa velocità della F1 e avere sacrificato Michael Masi per la gestione errata degli ultimi dieci giri del Mondiale 2021 ad Abu Dhabi non ha risolto tutti i problemi.

Giancarlo Minardi, Minardi.it

Ancora una volta i commissari e i direttori di gara non si sono confermati all’altezza di una Formula 1 che sta crescendo esponenzialmente regalandoci emozioni incredibili. La decisione finale, che ha confermato il successo di Sergio Perez nonostante la penalità di 5”, è arrivata diverse ore dopo dall’episodio nonostante abbiano tutti gli strumenti per verificare in tempo reale e ci siano già stati episodi simili nel passato. Servono delle linee guide per dare omogeneità nei giudizi.

Alberto Antonini, FormulaPassion

La FIA torna a fare autogol con un comportamento al limite dell’ambiguità. E rischiando ancora una volta di propinare ai tifosi lo spettacolo inverecondo di un podio finto, destinato a essere smentito dalla realtà. E tutto per l’applicazione di una norma più fumosa di una discoteca giamaicana: che cosa vuol dire che ‘se necessario’ il pilota (Perez, in questo caso) può tenere una distanza ‘superiore alle dieci lunghezze dalla safety car? Necessario a chi e a cosa? E come fa il pilota a valutare a occhio quanti sono – malcontati – cinquantacinque metri?

Leo Turrini

Indiscutibilmente Perez aveva commesso una doppia infrazione in scia alla safety Car. E i commissari di gara disponevano di tutti gli strumenti per sanzionarne il comportamento in tempo reale. Invece hanno preferito non farlo e solamente tre ore dopo la bandiera a scacchi se la sono cavata con una sentenza pilatesca. Cioè hanno penalizzato il pilota della Red Bull, ma di appena cinque secondi, confinando il povero Leclerc al secondo posto ottenuto sull’asfalto.

Mi ripeto. La Formula 1 ha riconquistato livelli di popolarità straordinari. Ma continua ad essere governata dalla federazione internazionale con procedure obsolete.

Fonte: https://www.circusf1.com/2022/10/rassegna-stampa-singapore-f1-condanna-unanime-alloperato-della-fia.php

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