ROMA – La prima Dakar di Danilo Petrucci ha riservato all’italiano emozioni forti. I problemi fisici del ternano ne hanno certamente influenzato la performance, ma la vittoria in quinta tappa è stata una gioia incontenibile per l’ex Ducati e KTM. Ora che il rally più famoso del mondo è terminato con la vittoria finale di Sam Sunderland, al suo secondo trionfo, Petrucci può raccontare a “SoloMoto” quella che è stata la sua esperienza fa la sabbia imprevedibile dell’Arabia Saudita: “In un mese è davvero successo di tutto. Neanche in 10 anni di MotoGp e in 31 anni della mia vita mai erano mai accadute tante cose. La mia avventura era già iniziata male con la frattura dell’astragalo in allenamento, poi è stata una corsa contro il tempo“.
Ci ha provato anche il Covid ad ostacolare Petrucci, mettendo a rischio la presenza alla Dakar: “Il 28 dicembre sono risultato positivo al coronavirus, poi il tampone è diventato negativo due giorni dopo“. Con la competizione al via, subito il pilota italiano si è trovato in difficoltà: “Ho anche pensato di non disputare la gara iniziale. Ho avuto un problema con la moto e poi è successo di tutto“. La vittoria nella quinta tappa ha però risollevato le quotazioni di Petrucci: “Sono partito malissimo, cadendo dopo 60 chilometri. Poi ho riacciuffato Benavides, ma mi faceva male dappertutto. Sono andato a cercare Sanders e abbiamo perso 8 piloti. Ho scoperto di aver vinto solo dopo, perché ero in ambasciata a non potevo portare con me il cellulare“. Tutto da guadagnare però per “Petrux”: “È stata solo la mia prima Dakar, mi è servita per fare esperienza“, ha concluso.
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