Dal 1970 a oggi è cambiato molto ma la tradizione no. Perché infatti la prima Range Rover era una due porte, col portellone, una vettura fuori dagli schemi, sportiva ma anche elegante, con connotazioni da viaggio. Quella di oggi, che è la terza generazione della Range Rover Sport, si presenta in una forma sì inedita ma fedele alla sportività, allo stile e ai contenuti di cinquant’anni fa. Anche se oggi i cardini del nuovo design del SUV inglese sono i tratti muscolosi e le linee tese. Il muso è imponente e, per creare un piacevole contrasto, oltre che per dare dinamicità, sono stati scelti fari sottili. Dietro un gioco di linee tese e tagli netti dà dinamicità. Di lato invita a cercare i giochi di luce che fanno risaltare le nervature della fiancata.
Le motorizzazioni, ovviamente al passo coi tempi, sono degne di questa regina per ogni terreno e situazione. Ecco la gamma: benzina 4.4 litri V8 da 530 cv; a benzina mild hybrid 3.0 litri 6 cilindri, da 360 e 400 cv; Diesel 3.0 litri 6 cilindri da 249, 300 e 350 cv; plug-in hybrid 3.0 litri 6 cilindri e un propulsore elettrico da 105 kW (142 cv) per potenze complessive di 440 o 510 cv e un’autonomia, garantita da una batteria da ben 38,2 kWh, di 113 km, nel ciclo WLTP, e indicata in 88 km in condizioni di normale uso quotidiano. Per la Range Rover Sport full electric si dovrà invece attendere il 2024.
La gestione della dinamica dei veicolo, è un concentrato della tecnologia presente nel mondo dell’auto. Le sospensioni pneumatiche hanno un sistema che, monitorando la strada davanti al veicolo, adatta in modo predittivo la pressione delle sospensioni per assicurare il comfort tipico di una Range Rover o la risposta dinamica che ci aspetta da una Range Rover Sport in ragione del programma di guida scelto. Ovviamente anche la gestione della trazione è intelligente e ulteriormente evoluta. In più ci sono anche le quattro ruote sterzanti. La vettura ha inoltre un controllo del rollìo come una berlina veloce e al tempo dispone di sistemi che consentono anche ai meno esperti affrontare, con relativa tranquillità, percorsi difficili, come le discesa fangose. Questo software raffinato è poi supportato da un hardware pensato anche per l’off-road più difficile: l’altezza dal suolo può arrivare a 28,1 cm, la capacità di guado è di 90 cm, ha l’angolo di attacco di 33 gradi, di dosso di 26,9 e di uscita di 30.
All’interno, spazio e materiali di qualità sono la norma, a ciò si aggiungono: un impianto audio con 29 altoparlanti, un infotainement Pivi Pro, ulteriormente evoluto, con uno schermo da 13,1”, con implementata Alexa; inoltre troviamo un raffinato sistema di filtraggio dell’aria contro le polveri sottili, i batteri e gli allergeni.
Nuova Range Rover: muletti in strada su architettura MLA
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